La responsabilità del pittore di via Leonina, che aveva scatenato la violenza dei tre aggressori nei confronti del musicista Alberto Bonanni, non sembra esser più solo morale. Massimiliano Di Perna, infatti, è finito nel mirino degli investigatori con l’accusa di non esser semplicemente uno spettatore interessato della scena, ma di aver partecipato attivamente al pestaggio. Il pittore, che quella sera scese armato di bastone, irritato dallo sbeffeggiamento nei suoi confronti messo in atto dalla Band di Alberto, avrebbe menato “schiaffi e pugni” come egli stesso ha ammesso nel suo secondo interrogatorio. A questo punto, quindi, sembra chiaro che la rissa sia cominciata prima che intervenissero i tre ragazzi teppisti, per difendere il Di Perna.
Secondo le dichiarazioni del pittore, la sua violenza sarebbe stata messa in atto al solo scopo difensivo. Tuttavia la sua versione per molti aspetti appare lacunosa.
Intanto è stata respinta l’istanza di revoca della custodia cautelare per i tre arrestati, Carmine D’Alise, Christian Perozzi e Brian Gaetano Bottigliero. I tre ragazzi, accusati di tentato omicidio, restano in carcere.