Reinfezioni Covid, nell’ultima settimana la percentuale sul totale dei casi segnalati risulta pari a 8,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente (7,5%). E’ quanto emerge dall’aggiornamento settimanale del Report esteso Iss.
Reinfezioni Covid, casi crescono dal 7,5% all’8,4%
Dal 24 agosto 2021 al 22 giugno 2022 sono stati segnalati 556.406 casi di reinfezione, pari a 4.0% del totale dei casi notificati. Il rischio di reinfezione è più elevato:
- nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi di COVID-19 fra i 90 e i 210 giorni precedenti.
- nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni
- nelle femmine rispetto ai maschi
- nelle fasce di età più giovani, dai 12 ai 49 anni, rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni”
- negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione
Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (>80%) dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare.
Iss, in forte aumento casi non notificati
Nel corso dell’ultima settimana risultano in aumento il numero di casi segnalati e le ospedalizzazioni mentre i ricoveri in terapia intensiva e decessi risultano ancora in diminuzione. E’ quanto emerge dal Report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui tuttavia “in questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, c’è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati a fenomeni di sottodiagnosi o autodiagnosi”. Questo potrebbe portare “alla sottostima del tasso di incidenza, e quindi del rischio relativo, ed efficacia vaccinale”. Stabile rispetto alla settimana precedente la percentuale di casi segnalati con stato clinico iniziale asintomatico (70%).
Negli ultimi 7 giorni diminuiscono casi in età scolare
In diminuzione rispetto alla settimana precedente la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare (13%) rispetto al resto della popolazione. Lo segnala l’Iss nel rapporto settimanale esteso. In particolare, nell’ultima settimana
- il 19% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni,
- il 30% nella fascia d’età 5-11 anni,
- il 50% nella fascia 12-19 anni.
In aumento il tasso di incidenza e il tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d’età benché “i dati riferiti all’ultima settimana – spiega l’Iss – siano da considerare in via di consolidamento”. Sempre per quanto riguarda la fascia di persone in l’età scolare, dall’inizio dell’epidemia sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid 19, 4.006.177 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 19.398 ospedalizzati, 428 ricoverati in terapia intensiva e 57 deceduti.
Iss: “Efficacia booster contro malattia severa all’86%”
L’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati) nel prevenire casi di malattia severa è pari al 69% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, al 68% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, al e 71% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni e all’86% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. E’ quanto emerge dall’ultimo Report settimanale Iss.
Nel prevenire la diagnosi di infezioni, l’efficacia del vaccino è invece pari al 40% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 31% tra i 91 e 120 giorni, al 46% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e al 54% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.