L’Associazione Altroconsumo ha sintetizzato un’indagine Iri per valutare il rincaro del carrello della spesa alimentare focalizzandosi su 10 prodotti ad elevato acquisto: il risultato non mostra sorprese, anche se la crescita dei singoli prodotti mostra un andamento differente.
Indagine Altroconsumo, l’olio di girasole è quasi raddoppiato ed è il più caro nel carrello della spesa
Altroconsumo fa il punto sul carrello della spesa degli italiani, valutando l’effettivo rincaro di 10 prodotti a elevato acquisto. L’aumento medio dei prezzi riferito a tale paniere è del 20% rispetto al 2021, e l’associazione nazionale dei consumatori ascrive la causa alla guerra in Ucraina.
All’interno del paniere a larga diffusione troviamo: olio di girasole, farina 00, pasta, olio extravergine, zucchero, latte Uht, caffé, passata di pomodoro, zucchine e banane. L’indagine è stata condotta prendendo in considerazione tutte le categorie di magazzini, dagli ipermercati ai negozi di quartiere. Nella lista della spesa di Altroconsumo ci sono molti beni che dipendono fortemente dall’importazione in Ucraina, come l’olio e il grano: non a caso sono tra i prodotti a più elevata inflazione.
In cima a questa speciale (e poco ambita classifica) si piazza l’olio di girasole, con un secco +93%. Se si considerano i mesi del conflitto il balzo è del 36%, così come la farina 00: +33%, anche se a maggio 2022 registra una sostanziale stabilità rispetto ad aprile. Per quanto riguarda la pasta di semola, si può pensare a una stangata invece il rincaro è contenuto al 25%: ora un chilo costa 1,57 euro. E l’olio di oliva? +8%, sostanzialmente un lento ma costante aumento negli ultimi dodici mesi.
A proposito di colazione, il terzetto zucchero-caffé-latte Uht registra dati alquanto particolari: partendo dal latte, abbiamo un +6% che rimane tutto sommato marginale in virtù del costo finale. Cresce del 12% lo zucchero (semplice, non di canna), mentre il caffé è l’unico prodotto del paniere a vedere un segno “meno” (-3%). Per tutti e tre in ogni caso l’andamento nel periodo recente è pressoché identico.
20 euro per 10 prodotti, in futuro si temono nuovi rialzi
La passata di pomodoro è sotto la media degli aumenti, +6%, mentre le zucchine rispecchiano un trend in crescita esponenziale per le verdure (+19%). Stabile la quotazione al dettaglio delle banane, con un rialzo recente che ha bilanciato il leggero calo dei mesi precedenti.
Tirando le somme, se fino ad un anno fa si spendevano in media 16,60 euro per acquistare questi prodotti, oggi le famiglie devono pagare quasi 20 euro, un incremento del 20%.
“Già a gennaio 2022 si assisteva a un rialzo rispetto alla primavera precedente, in quel caso il conto sarebbe stato di 17,51 euro: il 5% in più rispetto a maggio 2021. Al governo chiediamo di vigilare sull’aumento dei prezzi ed estendere eventualmente i “buoni spesa” oggi riservati a nuclei familiari con Isee fino a 12.000 euro.