La regione di Luhansk oggetto di continui attacchi da parte delle forze armate russe. L’esercito ucraino potrebbe decidere di abbandonare momentaneamente le proprie postazioni a Severodonetsk e Lysychansk, come riferisce Iryna Guley, giornalista corrispondente dall’Ucraina per Cusano Italia TV.

Gli attacchi su Luhansk e il possibile ritiro delle truppe ucraine

Giornata decisiva, quella di oggi, per la candidatura dell’Ucraina a membro dell’Unione Europea. Sul campo, però, si continuano a registrare gli attacchi all’est del paese da parte dell’esercito russo. Particolarmente colpita la regione di Luhansk, con l’esercito ucraino costretto sulla difensiva.

“Continuano gli attacchi a est dell’Ucraina, nella regione di Luhansk. Sergei Gidai, capo dell’amministrazione ucraina nella regione, ha detto che due città sono cadute in mano russa e questo ha creato un accerchiamento dell’esercito ucraino, che potrebbe esser costretto a ritirarsi da Lysychansk e Severodonetsk. Il ritiro potrebbe diventare necessario per non sacrificare altri soldati ucraini“.

Le macerie di Bucha

Iryna Guley parla da Bucha, città tristemente nota per le immagini dei cadaveri lasciati dall’esercito russo durante la loro ritirata.

“Di molte case sono rimaste soltanto le macerie. Molte abitazioni sono crollate. Quando le autorità parlano di ricostruire, per me è difficile anche solo riuscire a immaginare cosa sarebbe possibile fare in situazioni come questa. Alcuni proprietari stanno provando a ricostruire le loro case, ma altri sono troppo sconfortati per provarci. Bucha resta una bellissima città, nelle zone non colpite dagli attacchi dell’esercito russo”.

Le minacce agli Stati Uniti da parte della Russia

L’amministrazione Biden prosegue il suo sforzo in sostegno dell’Ucraina, con l’arrivo del sistema missilistico Himars e nuovi stanziamenti previsti per le prossime settimane. Alcuni esponenti del governo russo sarebbero pronti a risposte durissime per scoraggiare questo tipo di impegno.

“Il ministro della difesa ucraino, Kuleba, ha presentato il sistema missilistico Himars arrivato dagli Stati Uniti. Rappresenta una difesa importante dagli attacchi missilistici che provengono dalla Russia. Questi aiuti sono mal visti dalla Federazione Russa e oggi un deputato della Duma ha proposto di bombardare l’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev, come rappresaglia per gli aiuti militari che gli USA stanno dando al governo ucraino”.

Oltre gli attacchi su Luhansk, il saccheggio della stazione solare

“In una piccola città, Tokmak, nella regione di Zaporizhzhia, c’è la più grande stazione a energia solare del paese, la Tokmak Energy Station. I pannelli solari di questa stazione sono stati smontati, imballati e portati via. Le infrastrutture ucraine non vengono, quindi, solo distrutte, ma anche rubate”.

Il grido di allarme dell’Estonia

“La premier dell’Estonia, Kaja Kallas, ha dichiarato che, se la Russia dovesse decidere di attaccare il suo paese, l’Estonia potrebbe non esistere più, perché la Nato, a suo dire, non ha un piano efficace per proteggere i paesi baltici. Ha quindi chiesto che l’Alleanza Atlantica invii almeno 20mila soldati in Estonia. Questo è un grido di allarme importante, perché mette a nudo alcuni limiti di istituzioni sovranazionali come la Nato nella tutela dei suoi stati membri. Inoltre, conferma come la situazione tra la Russia e i paesi del Mar Baltico sia molto calda, dopo le minacce dei giorni scorsi alla Lituania“.