Marino D’Amore, docente e sociologo dell’Università Niccolò Cusano, ospite su Cusano Tv, ha commentato l’episodio di cronaca che ha visto la piccola Elena di 5 anni uccisa per mano della mamma.
Marino D’Amore su Elena, il commento
“È un atto di estrema drammaticità dell’episodio anche nel racconto mediatico e giornalistico, che appartiene molto all’irrazionale, ciò che non è naturale. Ciò che proprio più si allontana dalla ragione è quando un genitore uccide un figlio. Facendo un’analisi dal punto di vista criminologico potremo dire che siamo di fronte a un caso della sindrome di Medea (una condizione psicologica che prende ispirazione dall’omonimo mito, in cui la madre per vendicarsi del marito uccide i figli ndr). In questo caso era per danneggiare l’ex partner che si stava creando una nuova vita con un’altra donna.”
Il funerale
Ieri, 22 giugno, hanno preso parte a Catania i funerali della piccola Elena. l’arcivescovo di Catania. IL monsignor Luigi Renna, a chiusura dell’omelia pronunciata nella cattedrale etnea di Sant’Agata per l’ultimo saluto a Elena del Pozzo, la bimba di 5 anni uccisa dalla madre Martina Patti il 13 giugno scorso, gesto che ha sconvolto l’intera comunità e non solo.
L’arcivescovo, che ha aperto l’omelia con un brano del Vangelo secondo Marco, ha esortato i genitori a “non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi.
Le reazioni
Molte le reazioni dentro e fuori dalla cattedrale. Numerosi gli applausi in omaggio, con la piazza, davanti la chiesa, gremita di gente. Nel frattempo la mamma di Elena, Martina Patti, 23 anni, si trova in stato di fermo dopo aver confessato il delitto. Gli inquirenti sono convinti che lo abbia fatto in segno di vendetta contro il padre della figlia, attualmente legato a un’altra donna.
Leggi anche: Catania, la Procura rivela i risultati parziali: “La piccola Elena non è morta a causa delle coltellate”