Berlino – La Germania ha attivato oggi la seconda fase del suo piano di emergenza per l’approvvigionamento di gas naturale, avvertendo che la più grande economia europea sta affrontando una “crisi” e che gli obiettivi di stoccaggio per l’inverno sono a rischio dopo che la Russia ha ridotto le forniture di energia a diversi Paesi.

Crisi gas naturale: il piano d’emergenza

Il governo ha affermato che la decisione segue i tagli apportati dalla Russia ai flussi di gas naturale a partire dalla scorsa settimana e l’aumento dei prezzi dell’energia alimentato dalla guerra in Ucraina. Ai clienti industriali viene chiesto di ridurre la quantità di gas naturale che utilizzano e la Germania e altri Paesi stanno tornando al carbone in sostituzione, minacciando gli obiettivi climatici in Europa mentre le tensioni energetiche tra Russia e Occidente si intensificano.

Anche se non riusciamo ancora a sentirlo, siamo in una crisi del gas

Ha affermato il ministro dell’Economia e dell’Energia Robert Habeck.

Russia taglia i flussi di gas verso la Germania

La scorsa settimana la Russia ha ridotto il gas naturale a Germania, Italia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia, proprio mentre i paesi dell’Unione Europea si stanno affrettando a rifornire lo stoccaggio del carburante utilizzato per generare elettricità, industria elettrica e riscaldare le case in inverno. Il colosso energetico statale russo Gazprom ha accusato una parte mancante inviata in Canada per le riparazioni poiché ha tagliato i flussi del 60% attraverso il gasdotto Nord Stream 1 che corre sotto il Mar Baltico verso la Germania, il principale gasdotto europeo.

Anche altri Paesi, tra cui Austria e Paesi Bassi, hanno lanciato avvisi di prima fase sulle forniture e hanno esortato le persone a conservare il gas. Germania e Italia, due dei maggiori acquirenti europei di gas russo, hanno definito le riduzioni del gas della Russia politicamente motivate e hanno avvertito che potrebbero rallentare ulteriormente l’economia.