Siccità Piemonte. La coldiretti regionale traccia il bilancio di un 2022 segnato da precipitazioni praticamente dimezzate.  Il livello idrometrico del fiume Po è di meno 3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, più basso che a Ferragosto di un anno fa, ed il lago Maggiore è in sofferenza con un grado di riempimento del 22,7%. Le  produzioni agricole danneggiate. I danni superano i 900 mln di euro.

Siccità Piemonte, Coldiretti: agire subito per acqua potabile e indennizzi agli agricoltori

 “Un panorama rovente che peggiora con l’ondata di calore che porta le temperature oltre i 40 gradi con le falde sempre più basse. In questa situazione di profonda crisi idrica oltre a prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti, è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso dell’acqua disponibile, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale produttivo nazionale.

“Sulla scia dell’accordo che abbiamo siglato in Piemonte con Iren Energia Spa è urgente che i gestori dei bacini idrici montani ad uso idroelettrico consentano il rilascio  di una  maggiore quantità d’acqua per l’intero arco della giornata come anche abbiamo chiesto una maggiore flessibilità e la deroga straordinaria al deflusso minimo vitale per evitare di perdere alcune delle colture fondamentali della nostra Regione come il mais, il riso, le foraggere”.

“Accanto a misure per garantire immediatamente l’approvvigionamento alimentare della popolazione, appare  però evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo”

Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale

Conferenza delle Regioni e Protezione Civile insieme per risolvere crisi idrica

“Totale sintonia tra la Conferenza delle Regioni e la Protezione Civile per cercare le soluzioni migliori e rispondere alla carenza idrica sia in termini emergenziali che in prospettiva per il futuro, giacché la siccità è purtroppo un fenomeno che dobbiamo considerare ricorrente”.

Lo ha dichiarato il Presidente, Massimiliano Fedriga al termine del confronto che la Conferenza delle Regioni ha avuto ieri con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Oggi abbiamo iniziato un proficuo confronto con la Protezione Civile, ma nei prossimi giorni lo faremo anche con il Governo. Due sono i fattori di intervento. Da un lato la situazione emergenziale contingente, ovvero le misure da mettere in atto subito. Lavoreremo con la protezione civile per una soluzione nella quale si individuino in modo puntuale i criteri per la dichiarazione dello stato di emergenza e soprattutto gli interventi che, in questo caso, si possono fare. Dall’altro lato è necessario confrontarci – soprattutto con il Governo – in una visione di prospettiva. C’è infatti l’esigenza di interventi strutturali perché da qui ai prossimi anni ci aspettiamo di trovarci spesso purtroppo in situazioni come quella attuale. Occorre fare sistema e creare le infrastrutture necessarie alla gestione coordinata e continuativa per affrontare in modo efficace ogni possibile carenza d’acqua. Dobbiamo pensare ad una infrastrutturazione con bacini e ad una forte semplificazione normativa anche sotto il profilo ambientale. Pensiamo alle difficoltà che incontra ogni azione per lo sghiaiamento dei bacini o agli ostacoli che si frappongono oggi alla creazione di nuove infrastrutture. Le Regioni chiedono insomma – ha concluso Fedriga – una progettualità di lungo periodo con le risorse necessarie e un serio intervento normativo di semplificazione”.