Nella giornata di oggi l’attenzione dei media internazionali sarà certamente sul Consiglio Europeo di oggi. A Bruxelles si sono riuniti ancora una volta i capi di stato Ue per parlare della situazione ucraina, della crisi energetica con riferimento anche al price cap che entra nell’ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio stesso. Durante l’apertura dei lavori, Charles Michel – presidente del Consiglio europeo – ha quindi parlato di fronte ai giornalisti per commentare le attese della giornata odierna:
È un momento decisivo per l’Unione europea. Sono fiducioso che oggi daremo lo status di candidato all’Ucraina e alla Moldavia e esprimeremo una chiara e forte prospettiva europea per la Georgia.
Consiglio UE, la questione dei Balcani
In questa direzione, non è tardata ad arrivare la prima risposta da parte del premier albanese Edi Rama – anch’egli presente al summit:
È una vergogna che un paese Nato, la Bulgaria, prende in ostaggio altri due paesi Nato, la Nord Macedonia e l’Albania, nel pieno di una guerra nel nostro cortile di casa e che altri 26 paesi restano fermi e impotenti. Non cambiamo la rotta, costruire l’Europa in casa nostra, perché non c’è altra opzione al percorso d’integrazione. È cosa buona dare lo status di candidato all’Ucraina ma spero che il popolo ucraino non si faccia troppe illusioni
Quindi, sono arrivate a stretto giro anche le parole di Josep Borrell, alto rappresentante della politica estera Ue:
Non siamo dove dovremmo essere sui Balcani, oggi dovremmo lanciare le negoziazioni con Albania e Nord Macedonia e non posso non nascondere il dispiacere: c’è ancora speranza, non so cosa il parlamento in Bulgaria possa fare ma non sembra che sta andando bene. Dovremo cercare di risolvere la situazione e questo mostra che l’unanimità è un problema, non si può andare avanti con un paese che blocca tutto. Oggi non è una bella giornata.
Il Price Cap come chiusura del Consiglio
Come detto, il Consiglio UE dovrà dare risposta sull’ormai noto Price Cap per ovviare alle difficoltà energetiche e cercare di calmierare i prezzi in una situazione oggettivamente fuori controllo per le note vicende legate al conflitto. Secondo quanto si apprende, nel paragrafo dei temi economici, al punto 23, si legge che il Consiglio “nel contrasto all’uso come arma del gas da parte della Russia e richiamando le conclusioni del 31 maggio, invita la Commissione a perseguire nei suoi sforzi nell’assicurare le forniture energetiche a prezzi accessibili”.
Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ha quindi commentato in questa maniera la strategia sul tavolo delle discussioni:
Il price cap europeo è stata una proposta dell’Italia in tempi non sospetti e che ha avuto fortissime resistenze ma forse è l’unica strada percorribile. Il price cap taglia i picchi, poi però dobbiamo procedere con il disaccoppiamento dell’energia elettrica rinnovabile. Ci vuole una borsa dell’energia elettrica prodotta con tecniche rinnovabili che non deve avere nulla a che fare con quella del gas.
BCE: “Guerra incide pesantemente sull’economia area dell’euro”
Contestualmente al Consiglio, la BCE ha rilasciato il Bollettino economico in cui inquadra lo stato di salute odierna della UE:
La guerra sta incidendo pesantemente sull’economia dell’area dell’euro e le prospettive permangono caratterizzate da un alto grado di incertezza. Tuttavia ci sono le condizioni perché l’economia continui a crescere e segni un’ulteriore ripresa nel medio periodo.