E’ guerra di numeri tra contiani e dimaiani. Al Senato l’ex M5s Fenu che aveva aderito a ‘Insieme per il futuro’ ha tolto la firma. A sostituirlo potrebbe essere la ex pentastellata Botto. Mentre il gruppo M5s di Strasburgo perde due europarlamentari che sono passati con Di Maio. Ma nei prossimi giorni ci potranno essere altri passaggi, soprattutto alla Camera dove i dimaiani non escludono nuovi arrivi. Fonti vicine al Ministro degli Esteri fanno sapere che “si guarda anche ad altri gruppi non 5 Stelle, ovvero quelli che erano già fuoriusciti dal Movimento”. Insomma, la “campagna acquisti” è tutt’altro che finita.

I dirigenti del Pd attendono segnali da Letta dopo la scissione 5 Stelle

Intanto, nel Pd non sanno se mettersi a ridere oppure no. I dirigenti del Pd attendono da Letta un qualche segnale dopo la scissione dei 5 Stelle.“Il segretario parlerà stasera da Bruno Vespa, è chiaro a tutti che il campo largo è finito ieri, e davanti altro che campo largo, abbiamo un campo di macerie”, commenta un collaboratore della prima ora. Le domande che girano in Transatlantico sono più specifiche. ‘Conte andrà da solo? E poi a questo punto quanto varrà Conte? E poi Di Maio finirà con i centristi? Hanno ragione i giornali a scrivere dell’intesa con il ministro Giorgetti?”.

In Parlamento prevale l’inquietudine

In mancanza di segnali precisi da parte del segretario del Pd, anche in Transatlantico prevale l’inquietudine.“C’è una gara ad uscire dal campo largo- spiega un senatore dem mentre fuma un sigaro nel cortile di Palazzo Madama- possiamo continuare a preferire il terzomondista di Foggia e regalare Di Maio al centro?”.

Lo spettro Melenchon

Tra gli spettri che girano con maggiore insistenza dalle parti del Nazareno, c’è anche il fantasma di Melenchon, il leader francese prenderebbe le sembianze del fu avvocato del popolo, che verso dicembre, potrebbe tentare una corsa in solitaria, portandosi dietro persino i ‘compagni che sbagliano’ di Leu.