Si può essere sospesi dal proprio team a causa di Call of Duty? Si, ed è quello che è successo a Juri Vips, pilota estone e tra i più promettenti dell’Academy della Red Bull. Ciò che, però, non è piaciuto alla scuderia austriaca non è stato il tempo che il pilota ha dedicato al gioco, ma bensì ciò che, durante una sessione live è stato pronunciato.

Una bravata che rischia di costare cara a Juri Vips

Primo pilota dell’Hitech Gran Prix in Formula 2 e oramai ex pilota della Red Bull e della satellite Alpha Tauri, Juri Vips ha debuttato in F2 nel 2020, contemporaneamente al suo ingaggio con il team austrico. Il ragazzo, durante una diretta streaming, mentre giocava a Call of Duty Warzone avrebbe pronunciato frasi razziste contro altri player. La vicenda non è passata in sordina, e la Red Bull ha deciso immediatamente di sospendere il proprio atleta.

Il comunicato della scuderia: “Red Bull Racing ha sospeso il pilota junior Juri Vips da tutti gli impegni del team con effetto immediato, in attesa di un’indagine completa in merito all’incidente. Come organizzazione condanniamo gli abusi di ogni tipo ed abbiamo una politica di tolleranza zero sul linguaggio o sul comportamento razzista all’interno della squadra.”

A queste sono seguite, immediatamente, le scuse del pilota attraverso i suoi canali ufficiali: “Vorrei scusarmi senza riserve per il linguaggio offensivo che ho usato durante uno streaming di gaming nella giornata di oggi. Questo linguaggio è completamente inaccettabile e non rappresenta i valori ed i principi in cui credo. Mi pento profondamente per le mie azioni in quanto non è questo l’esempio che voglio dare. Collaborerò con le indagini. Juri

Non è la prima volta che alcuni player, durante dirette di COD abbiano perso le staffe subendo stop dalle proprie squadre o dalle piattaforme (Twitch in primis).
La scuderia ha comunque annunciato che ci saranno delle indagini ulteriori in merito, ma che ci sarà comunque zero tolleranza per episodi di questo tipo.