Massimo Cacciari: “Molto deluso da Draghi”

“Draghi è stata una grossa delusione”. Così Il filosofo Massimo Cacciari, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.

“Draghi ha gestito il covid continuando su una linea massimalista terroristica, adesso è sdraiato sulle posizioni atlantiche -ha dichiarato Cacciari-. Certamente le sanzioni pesano sulla Russia e possono avere un’efficacia ma sicuramente pesano ancora di più su di noi. La strategia di Draghi manca di equilibrio. Certamente ha il grande vantaggio della credibilità sul piano internazionale, ma sul piano politico mostra ogni giorno di più di non avere autonomia”.

Crisi economica

“Noi dovremmo concentrarci sulla crisi che si sta profilando e dentro cui già siamo dentro -ha affermato Cacciari-. Siamo in una situazione di quasi recessione, il contro balzo dopo il covid si sta annullando. Se le forniture di gas russo dovessero andare sotto il 25% rispetto allo storico saremmo in recessione perché molte aziende chiuderebbero. Quello che dobbiamo fare noi adesso è affrontare la crisi che è particolarmente dura per noi, perché Francia e Germania non hanno tutti questi problemi energetici come ne abbiamo noi. Abbiamo il debito più alto di tutti i Paesi avanzati, Giappone escluso. Il nostro debito sta diventando ingestibile. Bisogna fare politiche fiscali nuovi, politiche aggressive contro l’impoverimento. Siamo un Paese in decadenza netta: economica, politica, culturale.

Scissione Di Maio-M5S

“E’ l’ultima cosa che deve preoccuparci -ha dichiarato Cacciari-. Che i 5 Stelle fossero in caduta libera era evidente, era scritto nel suo genoma, come vuole che possa funzionare un organismo che nasce solo sulla protesta? Sono fuochi di paglia, come lo è stato Renzi. Sono personaggi, movimenti che nascono senza nessuna storia che ne sostenga l’azione”.

Elezioni e nuovo governo

“Dubito che arriverà un governo politico dalle prossime elezioni -ha affermato Cacciari-, visto che non cambiano la legge elettorale, il centrosinistra aggrega che cosa? Ci sarà il partitino che farà Di Maio? Poi Calenda e Renzi, ammesso che si mettano d’accordo. Tolto il 20% del Pd, gli altri cosa faranno il 10%? Il centrodestra, vista l’avanzata di FDI, dovrebbe avere numeri più consistenti, ma poi che succede? Non abbiamo ancora capito che un Paese grande dell’occidente non può essere governato da Salvini e Meloni? Devi avere dei personaggi che vadano bene alle grandi forze internazionali. La Francia l’ha dimostrato per l’ennesima volta. Ogni volta che ci siamo ritrovati con un governo raffazzonato su personaggi che non avevano credibilità internazionale siamo andati in crisi. Oggi mettere Meloni o Salvini presidente del consiglio significa fare la crisi dopo 6 mesi. O si mettono in testa di fare una destra europea, smettendola di giocare a fare i nazionalisti, oppure non potranno mai governare. Il Pd è diventato un partito puramente conservatore, quelli che votano Pd sono quelli che hanno qualcosa da perdere, la cosiddetta borghesia che ha da perdere se il Paese va a puttane definitivamente”.