Dopo due anni di dibattimenti sulla legge per la coltivazione domestica della cannabis, oggi è arrivato l’ok da parte della Commissione Giustizia alla Camera. “Sono soddisfatto del lavoro e del dialogo tra i gruppi” ha commentato il relatore M5s Mario Perantoni. Quattro piantine di marijuana, questo è il massimo che si potrà coltivare in casa. Intanto, giovedì a Roma si terrà l’evento per la legalizzazione della cannabis.
“Coltivare cannabis in casa non deve essere reato”
Venerdì 24 giugno arriverà Aula il testo sulla coltivazione domestica di cannabis. Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale, ha dichiarato:
È il momento che le istituzioni traducano quella che è una popolare richiesta di buon senso. Si tratta di recepire quello che le sezioni della Cassazione hanno detto da tempo e cioè che coltivare per il proprio uso personale non può essere equiparato a un reato.
Ha aggiunto:
Abbiamo chiamato a raccolta tutte le realtà che hanno promosso il referendum per una giornata di approfondimento, confronti, dibattiti, ma anche di divertimento, con oltre 80 ospiti e l’obiettivo di richiamare il Parlamento alle proprie responsabilità.
La coordinatrice si riferisce alla dichiarazione di inammissibilità del referendum sulla cannabis, chiesto a gran voce dai cittadini con oltre 630mila firme, arrivata dal presidente Giuliano Amato in una conferenza stampa nella quale ha accusato i promotori di aver sbagliato il quesito.
L’evento di giovedì 23 giugno
In merito all’evento per la legalizzazione della cannaibis, Riccardo Magi (presidente di Più Europa) ha detto:
Si tratta di un momento importante di mobilitazione e informazione e coincide con l’arrivo in aula della proposta di legge a mia prima firma sulla coltivazione domestica per uso personale, riduzione delle pene per i reati di lieve entità e l’eliminazione delle sanzioni amministrative per la detenzione di cannabis per l’uso personale
Magi ha poi sottolineato:
Ovviamente non è la legalizzazione completa che noi vorremmo, però è sicuramente un fatto importante che nel Parlamento si parli in plenaria di cannabis. Capita in un momento significativo della vita istituzionale dopo la bocciatura dei referendum ed è un momento per fare il punto della situazione in Italia e i ritardi istituzionali e per rilanciare una mobilitazione ancora più forte.