L’estate è appena iniziata ma tra polemiche legate al mondo dei balneari e problemi del lavoro estivo si prospetta un’estate infuocata. A questo però si aggiungono le polemiche su un oggetto che da decenni tiene compagnia agli italiani sulle spiagge. Si tratta del calcio balilla che è entrato nelle cronache per una notizia che lo riguarda. Biliardino come gioco d’azzardo è questo quello che prevede la determina direttoriale dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli. Tutto questo per regolamentare il settore dei giochi senza vincita in denaro.
Le nuove regola in vigore
La determina 151294/RU del 18 maggio 2021 prevede che vengono sottoposti a certificazione onerosa giochi come i calciobalilla, biliardi, flipper, freccette senza vincita, come le video-lottery o slot dei bar. Insomma paragona i giochi senza vincita di denaro a quelli che la prevedono. Un’equiparazione che comporta una serie di incombenze per i gestori.
L’Agenzia, nel riepilogare il quadro autorizzatorio vigente, ha confermato che gli apparecchi senza vincite in denaro e utilizzati gratuitamente, devono essere comunque:
- Sottoposti ad omologa/certificazione,
- Muniti di titoli autorizzatori,
- Soggetti al pagamento dell’Imposta sugli intrattenimenti (ISI)
Le prime reazioni anche dalla politica
La senatrice Paola Binetti ha presentato un’interrogazione con la quale chiede al ministro dell’Economia e delle Finanze “di cambiare le regole” perchè con questa norma invece di colpire il gioco d’azzardo o il gioco illegale si va a colpire il gioco di puro intrattenimento, disincentivando ulteriormente questa attività ludica, sana e di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani; e di conseguenza si vanno a colpire migliaia di attività che si vedranno costrette ad abbandonare questo settore.
Biliardino come gioco d’azzardo, la regolamentazione fino a questa estate
Fino allo scorso anno i calciobalilla erano esenti al pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti. Quindi di conseguenza non soggetti al versamento della tassa, che ammonta all’8% dell’imponibile medio forfettario oltre al limite Iva. Dopo questa delibera quindi i gestori dovranno sobbarcarsi una serie di adempimenti burocratici: un certificato, un nulla osta e il pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti. Tutto questo dimostrato con un certificato apposito che dimostri ed escluda qualunque vincita in denaro per non accomunarli a vero e proprio gioco d’azzardo.