Mario Draghi ha tenuto questo pomeriggio un discorso in vista del Consiglio europeo. Prima del suo intervento, i partiti che lo sostengono non sono stati capaci di consegnare una risoluzione in merito alla questione Ucraina. Ecco tutti gli argomenti trattati dall’ex numero uno della Bce:
Draghi al Senato: “Aiutiamo chi è in fuga”
Il Presidente del Consiglio ha parlato delle precarie condizioni di migliaia di cittadini ucraini:
Il numero delle persone in fuga dall’Ucraina continua ad aumentare, solo in Italia sono circa 135 mila i cittadini arrivati dall’inizio dell’invasione. Per l’Ucraina lo sforzo deve essere collettivo e coinvolgere organi internazionali e banche. Bisogna costruire e ridare una casa a chi l’ha persa, riportare i bambini a scuola e aiutare la ripresa della vita economica e sociale. Oggi spetta a tutti noi di permettere all’Ucraina di rinascere. Il governo italiano insieme ai partner Ue e G7 intende continuare a sostenere l’Ucraina come questo Parlamento ci ha detto di fare.
Ringrazio il Senato per il sostegno ad aiutare l’Ucraina a difendere la libertà e la democrazia, a continuare con le sanzioni alla Russia, a ricercare una pace duratura che rispetti i diritti e la libertà dell’Ucraina, a continuare, insomma, sulla strada disegnata dal dl 14 del 22. Ringrazio il Senato per il sostegno unitario: l’unità è essenziale.
Continuare a garantire secondo quanto previsto dal decreto legge 14/2022 il necessario e ampio coinvolgimento delle Camere, con le modalità ivi previste, in occasione dei più rilevanti summit internazionali riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, ivi comprese le cessioni di forniture militari.
“Crisi umanitaria di dimensione straordinaria”
Non è mancata una riflessione sulla scarsità delle forniture di grano:
Il conflitto ha innescato una crisi umanitaria di dimensione straordinaria, sono a rischio le forniture di grano nei paesi più poveri e nei porti ucraini sono bloccati milioni di tonnellate del raccolto precedente. Bisogna liberare le scorte che sono in magazzino per sbloccare le forniture e fare spazio al nuovo raccolto che arriverà a settembre.
Le sanzioni contro la Russia funzionano
Mario Draghi ha parlato anche delle sanzioni contro la Russia:
La strategia dell’Italia, in accordo con l’Ue e il G7, si muove su due fronti, sosteniamo l’Ucraina e imponiamo sanzioni alla Russia perché Mosca cessi ostilità e accetti di sedersi al tavolo dei negoziati. Le sanzioni funzionano. I nostri canali di dialogo restano aperti, non smetteremo di sostenere la diplomazia e cercare la pace, nei termini che sceglierà l’Ucraina. Ricercare la pace, superare la crisi: questo è il mandato ricevuto dal Parlamento, da voi. Questa è la guida della nostra azione.
Per il presidente del Consiglio le sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia funzionano. L’Fmi prevede che incideranno per 8,5 punti di Pil sull’economia russa. Infine, ha aggiunto:
Solo una pace concordata e non subita può essere duratura, mentre una sottomissione violenta porta al prolungamento del conflitto. A quasi 4 mesi dall’inizio del conflitto continuano ad emergere nuove atrocità verso civili. Le responsabilità saranno accertate e i crimini puniti.