Maccio Capatonda e Libro 2, un connubio nuovo che fa del “no sense” il suo punto di forza. “Libro” l’ho letto e ha avuto successo, in generale. Leggere “Libro 2” potrebbe essere una bella occasione per passare altre ore spensierate, come se Marcello Macchia – il vero nome di Maccio Capatonda – fosse sotto l’ombrellone insieme a te a suon di “Mimmo” e di “Ho visto tutto”. Non è un caso che “Libro 2” abbia come sottotitolo “racconti da mare” e, come copertina, Maccio senza maglietta che mostra fiero la sua ultima creazione. Copertina molto simile a quella della prima opera, con la differenza che in “Libro” Maccio aveva una maglietta addosso. La cosa scompare in quest’ultimo manoscritto.

In un modo o nell’altro in “Libro 2” Maccio Capatonda ripercorre quanto già vissuto in “Libro”, aggiungendo ulteriori dettagli sconosciuti al lettore. Il primo, a memoria, è un’autobiografia tra cinema e vita quotidiana, in cui il lettore, dopo aver finito di leggere i lunghi preamboli che precedono l’inizio del libro, scopre le passioni di Maccio e come ha fatto a diventare famoso, come sono nate le produzioni più famose e come ha fatto a sopravvivere alla scomparsa dei capelli. Tra le perle anche l’omaggio a Herbert Ballerina, che a lungo è stato suo compagno di viaggio e di sventura.

“Libro 2”: così Maccio Capatonda descrive il suo ultimo lavoro

Tra queste pagine il lettore inizia un viaggio senza bussola nel mondo di Maccio, in cui dovrà cercare le risposte alle domande più assurde (è nata prima l’acqua o la bottiglia?), rivivere drammi storici (come la depressione di Cristoforo “Cris” Colombo), seguire insoliti personaggi (come il simpatico bolo Aldo Boccone). Ai folli racconti si mescolano verosimili ma improbabili spiegazioni su come sono andate a finire veramente le barzellette (perché la maestra di Pierino, alla fine, si è rotta le palle delle battutacce) e dialoghi al limite dell’impossibile (a proposito, non si accettano altre domande nella sezione N.f.a.q. del libro), ma anche storie incredibilmente vere: infatti Marcello Macchia aggiunge nuovi aneddoti autobiografici (questa volta facilmente riconoscibili grazie alla scritta: Vero), condivide intimissimi scorci della sua vita (come il suo codice fiscale) e spiega come funziona il mondo con istruzioni di una precisione mai vista prima. Inoltre, come si evince dal sottotitolo Racconti da mare, il libro si propone come compagno di viaggio in vacanza e invita il lettore a cimentarsi con stravaganti enigmi. Attenzione però: solo 1 persona su 158 riesce a risolvere i quesiti. Un libro che, ancora una volta, racchiude la genialità, l’imprevedibilità e l’ingegnosa, dissacrante, esilarante fantasia di Maccio Capatonda.

P.S. Non dimenticatevi di leggere il vostro oroscopo, soprattutto i nati sotto il segno dello Sgorbione.