La situazione epidemica italiana mostra due tendenze contrastanti: da un lato la curva relativa al Covid-19 in risalita a causa delle sottovarianti Omicron, dall’altro la voglia degli italiani di lasciarsi definitivamente alle spalle. E’ quanto emerge da un report covid condotto da Iqvia per Ansa, secondo cui le farmacie registrano un calo di vendite di mascherine e gel igienizzanti.

Covid, il report Iqvia registra la voglia di lasciarsi la pandemia alle spalle

C’è grande volontà di lasciarsi l’epidemia alle spalle, tuttavia la tendenza alla risalita della curva pandemica potrebbe far desistere gli italiani da questo proposito, in quella che si preannuncia un’estate diversa dalle precedenti. Parola ai numeri del report condotto da Iqvia per Ansa, che attestano un calo di vendite di mascherine, gel igienizzanti, mentre si registra un aumento delle soluzioni fai-da-te in ambito tamponi anti covid.

L’allentamento progressivo delle restrizioni, unito all’arrivo della stagione estiva è sempre stato sinonimo di una maggiore libertà individuale e collettiva, almeno nel biennio passato. Ma a questo giro il ritorno alla normalità è segnato dalla presenza ingombrante di Omicron Ba.4 e Omicron Ba.5, vale a dire le sottovarianti del virus alla base della risalita. Non solo, ma se uniamo le due tendenze ci si accorge di quanto i dati ufficiali siano parziali e di come in molti casi il tutto venga gestito in totale autonomia.

Il virologo del Niguarda Fabrizio Pregliasco, da sempre uno dei più cauti sul tema, fornisce un’indicazione chiara di ciò che dovrebbe attenderci durante l’estate:

“Al momento non siamo affatto fuori dalla pandemia di coronavirus, anzi, siamo nel mezzo della nuova ondata il cui picco è prevedibile a fine luglio. Omicron Ba.5 farà rialzare i casi, continueremo ad averne di gravi, seppur in modo proporzionale. Non si può nemmeno più sostenere di essere immuni, a causa delle reinfezioni e di vaccini non pronti contro le nuove sottovarianti”

Crescono intanto positivi e reinfezioni

Pregliasco conclude sul tema delle mascherine, rimaste obbligatorie anche sui mezzi pubblici fino al 30 settembre, e che andrebbero comunque sempre indossate nei luoghi affollati, anche all’aperto. Secondo il report della fondazione Gimbe, riferito alla settimana tra l’8 e il 14 giugno, il numero di positivi è cresciuto del 32,1%, così come quello delle reinfezioni (+1,1%, ora al 7,4% del totale).

Come detto, tuttavia, all’aumento dei casi si accompagnano dati di vendita che certificano l’idea che la pandemia sia ormai finita. I dati Iqvia per Ansa parlano di un calo medio settimanale dell’11% nella vendita di mascherine nelle farmacie, valore che cresce fino al 60% se paragonato al 2021. Andamento analogo per i gel igienizzanti (-2,8% mensile e -52,3% annuale). Cresce il numero dei tamponi, che rimangono lo specchio più fedele della curva (+17,5% su base settimanale), tuttavia è boom di tamponi fai-da-te, su cui gli esperti temono ci sia una probabile alterazione del quadro reale. Lo certifica Cesare Cislaghi, presidente della Società italiana di epidemiologia.

“I test anti-Covid autodiagnosticati stanno falsando il quadro generale dell’andamento epidemico e possiamo facilmente supporre che i positivi in totale siano in realtà circa un milione, considerando che l’esito positivo del test di autodiagnosi spesso non è comunicato dai cittadini. Tradotto, significa raddoppiare i valori ufficiali notificati all’Ats di competenza, ricordando che ogni medico ha l’obbligo di denunciare ogni malattia infettiva di cui fa diagnosi. In tal senso il dato delle ospedalizzazioni dovrebbe riflettere maggiormente la realtà”