Roberto Fico non ha usato giri di parole: il presidente della Camera si butta a testa bassa nel caos a Cinque Stelle scatenato dal Ministro degli Esteri Luigi di Maio. “Siamo arrabbiati e delusi. Non riesco a comprendere perché il ministro degli Esteri Luigi Di Maio attacchi su delle posizioni rispetto alla Nato e all’Europa che nel movimento non ci sono e di cui non si discuteva prima e non si discute ora. Di Maio pone una questione non vera. Il movimento non è mai stato contro la Nato. Mi dispiace che Di Maio attacchi il movimento su un cosa non aderente alla realtà”, ha affermato parlando della crisi interna al Movimento.

Il Presidente della Camera si scaglia contro il Ministro degli Esteri

Fico ha rincarato la dose attaccando direttamente chi contesta la posizione dei 5 Stelle sulla politica internazionale: “Non capisco: il M5s che è ancorato all’Unione europea e al Patto atlantico – sottolinea Fico, tra i fondatori del M5s – ci sentiamo un po’ arrabbiati. Per quale motivo si deve mettere in discussione una cosa che nel movimento non lo è”. In poche parole, il presidente della Camera che per definizione e ruolo istituzionale dovrebbe rimanere super partes si butta a capofitto nelle beghe grilline.

Ad un passo dalla mediazione sulla risoluzione parlamentare

Ma cosa accadrà  sulla risoluzione che accompagnera’ le comunicazioni del premier Mario Draghi? Sul serio i 5 Stelle vorranno mettere a repentaglio la tenuta del governo? “Mai e poi mai” spiegano fonti di vertice del Movimento. “Al governo non accadrà nulla perché stiamo già lavorando ad una mediazione che accontenti anche Mario Draghi”. Ma quale sarebbe il possibile “punto di caduta”? In queste ore in “transatlantico” già se ne parla: ai 5 Stelle basterà che venga riconosciuto un maggiore coinvolgimento del Parlamento senza però che sia necessario un muovo voto riguardo un ulteriore invio delle armi. Insomma, “un colpo al cerchio e un colpo alla botte”. Un compromesso che consentirà al governo Draghi di andare avanti senza troppi scossoni anche perché in un momento del genere nessuno può permettersi di minare la tenuta del governo. Men che meno i grillini.