Anoresssia

Anoressia. Aurora Caporossi, fondatrice dell’associazione No profit Animenta, è intervenuta ai microfoni della trasmissioni “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. Aurora ha avuto problemi di disturbi alimentari in passato, ma è riuscita ad uscirne e ora ha creato un’associazione che va nelle scuole a parlare con i ragazzi.

La testimonianza di Aurora

Per diverso tempo ho fatto parte di un blog pro-Ana -ha raccontato Aurora-. ci sono finita perché cercavo proprio quello, ero malata e non avevo consapevolezza della malattia. Nelle varie ricerche sono capitata sui blog e poi sui gruppi telegram pro-Ana. I gruppi erano formati da una ventina di ragazze, ma anche ragazzi. Era un luogo in cui si diceva che meno mangiavi e più eri bravo. Era come una linfa per far continuare la malattia anziché farla finire. Questo ti fa sentire accettata in quel contesto e ti fa scappare da tutti coloro che invece ti vogliono bene e cercano di farti guarire. Si crea un legame di dipendenza con quella cerchia ristretta. Solo grazie alla terapia scopri che quell’abbraccio era un abbraccio falso. Purtroppo ancora esistono questi siti, questi gruppi, può essere utile per i genitori che hanno dei segnali dal proprio figlio andare a vedere cosa si dice su questi gruppi per riuscire a capire cosa succede. Ai giovani che ci stanno ascoltando che sono incappati in queste chat direi che non è quella realtà che ti fa stare bene, che è al di fuori di quei gruppi che c’è la vita, la famiglia, le relazioni sane. Bisogna chiedere aiuto e non vergognarsi di aver fatto parte di questi gruppi”.