Domenica di sangue a Cerignola, in provincia di Foggia, dove un clochard di 66 anni è morto dopo essere stato azzannato da due pitbull: nel tentativo di separare gli animali dall’uomo, anche il proprietario dei due molossi è rimasto ferito ma non è in gravi condizioni. I carabinieri indagano per capire se tra la vittima e il proprietario dei pitbull c’è un collegamento e, inoltre, non si esclude che la procura possa disporre l’autopsia sul corpo dell’uomo.

Clochard ucciso da pitbull, la dinamica della tragedia di Cerignola

Intorno alle 6 di questa mattina, un clochard di 66 anni di origine slovena è stato attaccato da due pitbull in un casolare in zona ‘Fornaci’ a Cerignola, a pochi chilometri da Foggia. I due molossi hanno azzannato l’uomo in varie parti del corpo: un passante ha sentito le urla e chiamato i soccorsi. Per allontanare gli animali è intervenuto anche il padrone dei cani – un cittadino polacco – rimasto anche lui ferito, è stato trasportato in ospedale. Niente da fare per l’uomo senza fissa dimora, che è morto poco dopo dissanguato dai morsi degli animali.

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, i cani erano liberi quando hanno aggredito la vittima: come ricostruito dal servizio veterinario della Asl di Foggia, i due pitbull erano di guardia al casolare abbandonato dove hanno ucciso il clochard. Per calmare e fermare gli animali si è dovuto ricorrere all’utilizzo di sedativi. I carabinieri hanno aperto un’indagine per capire se la vittima e il proprietario degli animali si conoscevano, mentre la procura è pronta a disporre, nelle prossime ore, l’autopsia sul corpo del 66enne per fare luce sull’accaduto.

Il secondo attacco in pochi mesi

Non è la prima volta che in Italia sentiamo di persone attaccate da pitbull. Quello del clochard ucciso a Cerignola è solo l’ultimo episodio, a distanza di pochi mesi dall’aggressione in Friuli Venezia-Giulia: lo scorso 31 marzo, infatti, un molosso aveva attaccato il suo padrone – colto da un malore poco prima dell’aggressione – e la sua ragazza, entrambi ricoverati all’ospedale con il ragazzo che era finito in terapia intensiva viste le ferite al collo e sul corpo. L’animale era stato poi preso in consegna dal servizio veterinario per l’osservazione sanitaria e portato al canile di via Lumignacco.

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