Dopo una settimana si torna a votare in Francia, dove più di 48 milioni di elettori si recheranno ai seggi per il secondo turno delle elezioni legislative: occhi puntati su Emmanuel Macron, a caccia dei 289 seggi utili per governare con tranquillità nei prossimi cinque anni. Un esito non del tutto scontato, visto che il partito di Jean-Luc Mélenchon è in risalita nei sondaggi.
Macron si gioca la Francia al secondo turno delle elezioni legislative
I seggi sono aperti da questa mattina alle 8 e chiuderanno alle 18 nella maggior parte della Francia, mentre nelle grandi città come Parigi e Lione ci sarà tempo fino alle 20: in questo secondo turno delle elezioni legislative, Emmanuel Macron si gioca la maggioranza in Parlamento. Secondo gli ultimi sondaggi, il partito del presidente Ensemble! è favorito per ottenere la maggioranza, relativa o assoluta, acquisendo tra i 255 e 289 seggi. In risalita la Nupes di Jean-Luc Mélenchon, che si candida ad essere la prima forza d’opposizione con 155-190 deputati: in palio ci sono 577 dipartimenti, di cui 539 nella Francia metropolitana, 27 d’oltremare e 11 all’estero.
Emmanuel Macron vuole la maggioranza in Parlamento e fare meglio rispetto a domenica scorsa, giorno del primo turno elettorale dove ha staccato di soli 21mila voti la coalizione guidata da Mélenchon: per il presidente francese è fondamentale conquistare i 289 seggi per governare tranquillamente e rispettare le promesse fatte in campagna elettorale. Per Jean-Luc Mélenchon, invece, sarà fondamentale portare alle urne e ottenere il voto di chi si è astenuto al primo turno, circa il 52,49%.
Rischio astensione e caldo torrido
Anche in questo secondo turno delle elezioni legislative è alto il rischio di astensione tra gli elettori: con la Francia travolta da un’ondata di caldo torrido – con temperature che oscillano tra i 38 e 42 gradi -, molti cittadini potrebbero decidere di non recarsi alle urne e mettere a rischio la corsa di Emmanuel Macron di ottenere la maggioranza in Parlamento: si fa dunque più accesa la sfida con Mélenchon, pronto a mettere il bastone tra le ruote al presidente francese.
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