La caduta dei primi giri del GP del Sachsenring brucia ancora anche perché Pecco Bagnaia pare non abbia ancora le risposte all’incidente. Il pilota Ducati ha infatti perso il posteriore mentre si trovava all’inseguimento di Fabio Quartararo che alla fine avrebbe vinto il gran premo.

Già dopo i primi attimi della caduta, Pecco si era mostrato molto nervoso, soprattutto al rientro ai box dove aveva scatenato tutta la propria ira. A mente lucida, sono poi arrivate le dichiarazioni che lasciano comunque diversi dubbi:

Partiamo dal presupposto che, se mi sono steso, il principale responsabile sono io. Dai dati non si capisce il motivo ed è quasi inspiegabile. Pensare a una gomma non in temperatura non è possibile, ma cadute del genere non le ho mai viste in MotoGP. Fa girare ancora di più le scatole, ma bisogna sempre trovare il lato positivo. Certo, ancora una volta ero davanti, avrei lottato per la vittoria. Quartararo però è l’unico che non sbaglia e fa la differenza con la Yamaha

Fabio Quartararo commenta la caduta di Bagnaia

Tutt’altro umore naturalmente per Fabio Quartararo che ha vinto, nonostante la fatica dovuta alle temperature folli del Sachsenring, ed ha così allungato nel mondiale. Raggiunto dai microfoni per l’intervista post gara, il pilota della Yamaha ha dichiarato:

Una gara davvero massacrante, sono veramente stanco ma felice, anche perché non sono stato bene tutta la settimana (sintomi influenzali ndr). Abbiamo corso il rischio con la gomma media al posteriore e c’è andata bene, dato che il degrado è stato superiore alle attese, ma sono comunque stato in grado di vincere grazie a un ottima continuità a livello di passo. Ho visto sui maxi-schermo che Pecco era caduto, già quando ero in curva 3-4. Mi ero accorto di avere già leggermente allungato su di lui per cui ho proseguito senza intoppi. Cosa chiedere ancora alla mia stagione? Non devo fare altro che continuare così e provare a raggiungere i numeri dei migliori di questo sport

Per lui, niente sfida con Bagnaia che invece aveva già prefissato tutta la propria strategia di gara per riuscire a sorprendere l’avversario. Sempre Pecco ha così raccontato i suoi piani prima della caduta:

Il piano era molto preciso: partire bene e mettere Fabio nelle condizioni di soffrire il degrado delle gomme; inseguirlo con gestione delle mescole, per poi fare la differenza a metà gara. Sono convinto che la scelta degli pneumatici fosse la migliore, ma sono discorsi che valgono nulla. Lui è stato più bravo e l’errore l’ho commesso io