Lo aveva già annunciato qualche tempo ma adesso è diventato ufficiale: Eni entra nel più grande progetto al mondo di gas naturale liquefatto (Gnl) in Qatar. Alla fine la principale società energetica italiana ha convinto gli investitori di Doha ed è stata scelta come partner internazionale da Qatar Energy per portare avanti congiuntamente il progetto Nfe.

Eni, le parole di Descalzi: “Orgogliosi di contribuire al progetto di Gnl in Qatar più importante al mondo”

Prosegue la crescita all’estero di Eni dopo che l’azienda è stata ufficialmente scelta da Qatar Energy come nuovo partner istituzionale per lo sviluppo del progetto North Field East, il più grande investimento di gas naturale liquefatto al mondo. La foto che circola sui social network immortala la stretta di mano tra i rispettivi Ceo, vale a dire Saad Sherida Al-Kaabi per QatarEnergy e Claudio Descalzi per Eni.

“Siamo onorati e lieti di essere stati scelti come partner internazionali nel progetto di espansione North Field East. Avvertiamo il privilegio e la responsabilità di essere un partner strategico di riferimento per lo Stato del Qatar. Come Eni siamo davanti a un accordo significativo in linea con il nostro obiettivo di diversificazione a favore di fonti energetiche più pulite e affidabili. Vogliamo lavorare a questo progetto per contribuire positivamente ad aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas a livello mondiale”. 

Un modo ulteriore di separarsi e abbandonare le forniture di gas russo, dopo che Gazprom conferma che i volumi saranno dimezzati ancora per qualche tempo. Inoltre, si conferma l’intenzione dell’Italia di convergere sempre più verso il gas naturale liquefatto (Gnl) dopo gli accordi della missione africana di metà aprile. Stando alla tabella di marcia, il progetto Nfe prevede di esportare fino a 110 milioni di tonnellate di Gnl all’anno, il tutto con un investimento faraonico di 29 miliardi. Primi risultati entro il 2025 quando la macchina organizzativa entrerà in funzione implementando le tecnologie più moderne, tra cui la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica.

L’accordo ha validità fino al 2046 e potrebbe portare alla creazione di un polo energetico cruciale nella lotta alla decarbonizzazione, oltre a rendere sempre più capillare la presenza in Medio Oriente di Eni.