La guerra in Ucraina arriva al giorno 117 e proprio la sua durata è al centro del messaggio lanciato dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, intervistato dal quotidiano tedesco Bild:
“La guerra in Ucraina potrebbe durare per anni, dobbiamo essere preparati a questa evenienza. Ciò non significa che indeboliremo il nostro sostegno all’Ucraina, anche se ci costerà molto in termini di spesa militare, energetica ed alimentare”.
Ucraina, per Stoltenberg la durata della guerra si può accorciare sostenendo Kiev a qualunque costo
Con la guerra in Ucraina che sembra allontanarsi da qualsiasi prospettiva diplomatica, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg invita l’Alleanza a considerare seriamente l’ipotesi di un conflitto di lunga durata:
“Le spese alimentari ed energetiche non sono nulla rispetto al prezzo che i soldati ucraini pagano ogni giorno al fronte. Bisogna impedire che il presidente russo Vladimir Putin raggiunga i propri obiettivi come accadde con la Crimea, altrimenti pagheremo un prezzo ancora superiore. E’ il momento di stringerci intorno all’Ucraina per consentirle di riconquistare il Donbass e respingere le truppe nemiche.
Intanto è ormai ufficiale l’esclusione di Mosca dalla Nato, che verrà ratificata durante il prossimo vertice di Madrid, dove sarà tra l’altro invitato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo è reduce da un viaggio nel sud del Paese, in particolare a Mykolaiv e Odessa, dove ha confermato il pieno sostegno ai militari e ribadito che non c’è un singolo soldato che non creda alla vittoria di Kiev.
Situazione complicata in Donbass
Da oggi è inoltre consultabile online un sito che elenca nome e cognome dei soldati russi accusati ufficialmente da Kiev di crimini di guerra. Si chiama “Libro dei carnefici del popolo ucraino” e presenta una sezione in cui è possibile inserire nuovi dati per effettuare una segnalazione. Lo annuncia Andriy Yermak, portavoce di Zelensky, su Telegram:
“Si tratta di una piattaforma che contiene informazioni dettagliate e verificate sui criminali di guerra russi. L’Ucraina farà di tutto per trovare e punire tutti”.
Tornando sul Donbass, la situazione è ormai disperata come ammesso dal governatore di Lugansk Sergey Gaidai:
“Dobbiamo prepararci al peggio. A Severodonetsk le forze russe e ucraine proseguono gli scontri, a Lysychansk i russi hanno ormai il controllo della città e continuano a scavare fosse per seppellire i corpi dei civili. Gran parte della popolazione è isolata e priva di acqua ed elettricità. Stiamo tentando di garantire per la loro incolumità una via d’uscita in tempi rapidi. A oggi le probabilità che l’oblast di Lugansk subisca una russificazione come a Kherson sono molto alte.
Per il Ceo di Sberbank l’economia russa non è affatto in salute
Sul versante economico ha invece avuto un grande eco l’intervento del Ceo di Sberbank, principale banca privata russa, in cui smentisce categoricamente le affermazioni di Putin secondo cui l’economia russa sia in salute. Parola di German Gref, il quale prevede che la situazione tornerà ai livelli prebellici sono nel giro di dieci anni, come affermato in occasione del Forum Economico di San Pietroburgo.
“I Paesi che hanno imposto sanzioni alla Russia rappresentano il 56% delle sue esportazioni e il 51% delle sue importazioni. Se le cose non cambieranno ci vorrà tempo per riportare l’economia ai livelli del 2021. Il volume degli affari è calato di sei volte, anche a causa del blocco navale e di quello aereo. Molte risorse monetarie sono bloccate e le nostre industrie subiscono forti rallentamenti”.
Secondo i dati del Global Economic Forum, le previsioni di Pil per la Russia parlano di un calo dell’8,6%, il dato peggiore in assoluto.