Siccità: non danneggia solo coltivazioni ma anche gli animali. I raccolti bruciano ma a soffrire la tremenda ondata di caldo che ha coinvolto l’Italia sono anche gli animali nelle fattorie.
Il bestiame che si trova negli allevamenti italiani sta producendo ad alti livelli di stress fino al 10% di latte in meno e a preoccupare è anche la mancanza del foraggio per l’alimentazione a causa dell’assenza di precipitazioni che in certe zone ha tagliato di 1/3 le rese.

Siccità: non danneggia solo coltivazioni

A lanciare l’allarme è la Coldiretti che evidenzia lo stato di emergenza per il forte calo delle rese produttive di tutti i raccolti agricoli lungo la Penisola che in alcuni casi sono addirittura dimezzati con cali fino al 50%. Una emergenza nazionale che – sottolinea la Confederazione- riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole nazionali.

Un quarto del territorio nazionale a rischio desertificazione

Più di un quarto del territorio nazionale (28%) a rischio desertificazione, infatti, sta affrontando una situazione di grave siccità che riguarda le regioni del Sud ma anche quelle del Nord dove la grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini, il fiumi in secca, i laghi svuotati e i campi arsi con danni che già superano secondo la Coldiretti i due miliardi di euro. 

La situazione è drammatica in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate con la mancanza di pioggia che in alcune zone dura da quasi tre mesi con il ricorso alle autobotti, razionamenti e misure restrittive anche per innaffiare orti e giardini. 

Le misure anti afa e i consumi

Nelle stalle, ad esempio, sono entrati in funzione misure anti afa, con abbeveratoi a pieno ritmo, ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati in porzioni minori ma più frequentemente per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Al calo delle produzioni di latte, vi è ulteriormente da aggiungere il maggior consumo di energia e acqua, in un momento storico in cui non solo è il cado a flagellare il paese ma anche i consumi di energia ed acqua oggi più costosi e carenti.