Mentre alla Camera proseguono le investigazioni sugli avvenimenti del 6 gennaio 2021, quando la folla di suoi supporters irruppe all’interno del Campidoglio di Capitol Hill, Donald Trump è tornato sul palco di un comizio, aizzando la folla.

Trump: “Se vincerò le elezioni, grazia agli assalitori di Capitol Hill”

Dal palco del Faith & Freedom di Nashville, in Tennessee, l’ex Presidente è tornato sugli eventi del Campidoglio, promettendo la grazia presidenziale (o Presidential Pardon, ndr) per gli assalitori:

La maggior parte di quelle persone è stata trattata in un modo non giusto, ma se dovessi diventare un giorno presidente, non ho ancora deciso, considererò molto, molto seriamente l’idea del perdono.

Annuncio cui la folla conservatrice ha reagito con una vera e propria ovazione.

“Il mio discorso meglio di quello di Martin Luther King”

Secondo il magnate newyorkese poi, i suoi discorsi sarebbero straordinari. Storici. Trump è particolarmente orgoglioso di quello fatto il 4 luglio del 2020 al National Mall di Washington addirittura migliore del celebre “I have a dream” di Martin Luther King, pronunciato il 28 agosto del 1963 al Lincoln Memorial:

Allo stesso Mall ci fu il grande discorso di Martin Luther King in cui c’era una massa incredibile di persone, un milione dissero. Molti anni dopo c’è stato il mio discorso nello stesso posto, con la stessa struttura, le stesse riprese, con la gente che era anche di più, ed era tutta ammassata. Ma dissero: «ci sono venticinquemila persone».

Trump nega di aver chiamato Mike Pence “fifone”

Dal palco in Tennessee, The Donald torna anche sulle ultime testimonianze rese alla commissione che indaga sugli eventi di Capitol Hill: Trump infatti ha negato di aver chiamato Mike Pence “wimp“, traducibile come fifone o codardo, nella telefonata avvenuta il 6 gennaio 2021, giorno dell’assalto dei trumpiani agli edifici del Campidoglio, sede del Congresso americano.