Tre giorni per rompere il tabù: nelle giornata di oggi 17, 18 e 19 giugno 2022 si terrà in Italia il primo Festival del Ciclo Mestruale, secondo al mondo dopo l’India.

Il ciclo mestruale è stato ed è ancora oggi un tema assurdamente controverso, un tabù, un argomento da mantenere nascosto, lontano e remoto. E, con esso, tutte le questioni relative che si porta dietro, che vengono ignorate Il Festival avrà sede a Milano in tre location particolari: Mare Culturale Urbano, Nuova Armenia e Rob De Matt.L’obiettivo è quello di voler divulgare, confrontarsi e dialogare in modo da

«Inaugurare una nuova narrazione del ciclo mestruale, perché ancora oggi è visto come un tabù invece di essere riconosciuto come tema fondamentale per la salute e la parità di genere».

Un programma ricco di talk, workshop, spettacoli, concerti, stand-up comedy, live e dj set con ospiti che si occupano di divulgazione mestruale e non solo: ci saranno l’illustratrice freelance Silvia Marinelli la quale inaugurerà la periodbox ovvero una scatola che rimarrà a disposizione per tutti e tre i giorni in cui si potranno inserire dei bigliettini anonimi con esperienze, commenti, pensieri sul ciclo mestruale che poi verranno illustrati da lei, la stand-up comedian Valeria Pusceddu, Roberta Marasco scrittrice e ambassador di The Pad Project Italia che insieme all’ostetrica Beatrice Botto terranno un workshop dal nome Expecto Ovulorum dove parleranno di menarca, mestruazioni e presidi da utilizzare.
Ci sarà un talk su Endometriosi: quando il dolore diventa voce per l’attivismo sociale con l’associazione La voce di una la voce di tutti e Michela Califano Consigliera Regionale del Lazio e vice-presidentessa della XII Commissione Tutela del Territorio.

Festival a Milano, perché parlare di ciclo mestruale?

«Perché il ciclo mestruale riguarda più della metà della popolazione mondiale, per liberare le mestruazioni e dar loro una nuova voce, Perché una mancata o parziale informazione incide negativamente sul riconoscimento di alcune patologie e sulle rispettive cure, per abbattere insieme questo tabù, in una festa che è per tutti e tutte, senza distinzione di genere o di età».

E’ stata inoltre lanciata una campagna di sostegno per donare dall’uno ai tre pacchi di assorbenti al confine con l’Ucraina per aiutare le donne che stanno fuggendo dalla guerra. Ai donatori pongono una domanda «Lo sai che fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati “di prima necessità”? E che le patologie legate al ciclo, come l’endometriosi, fanno fatica ad essere diagnosticate e curate correttamente? Pensa che circa il 20% delle ragazze e delle donne tra i 15 e i 35 anni non ha mai fatto una visita ginecologica».

Come nasce l’iniziativa del Festival?

L’evento nasce dalle creatrici del primo podcast sul ciclo mestruale in Italia, Eva in Rosso, andato in onda nel febbraio 2021 e organizzato insieme a due associazioni sull’empowerment femminile Errante e Promise e allo studio di graphic e digital design Studio But Maybe.