Stefano Bandecchi, fondatore e Presidente del Cda Unicusano, Coordinatore Nazionale di Alternativa Popolare, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.
Stefano Bandecchi a Radio Cusano Campus
La politica e la discesa in campo con Alternativa Popolare.
Chi me l’ha fatto fare a scendere in campo? Tutti noi ci alziamo la mattina e, se facciamo parte di una Nazione, facciamo parte delle scelte politiche di questa Nazione -ha affermato Bandecchi-. Se troviamo l’asilo per i nostri figli è per le scelte politiche di questa Nazione, se troviamo infrastrutture che ci portano da Roma a Milano con l’alta velocità o che non ci fanno andare da Roma a Pescara in treno è un fattore politico. Questo vale per tutto ciò che ci contraddistingue. Se oggi in Italia abbiamo pochissime aziende di grande eccellenza e non ci siamo ancora resi conto che siamo schiavi di un’energia elettrica ad altissimo costo, perché compriamo il gas dai russi o da qualche altro Paese, non ci siamo ancora accorti che finché non saremo autonomi non saremo niente. Noi abbiamo dato ad altri il nostro potere commerciale. Io faccio l’imprenditore e se mi chiedete chi me l’ha fatto fare a scendere in politica vi rispondo che sono sceso in politica perché non riesco più a fare l’imprenditore nella maniera giusta, perché la Nazione è fuori strada. D’altronde io faccio impresa e quando fai impresa esistono i tre grandi poteri: legislativo, politico ed economico. Se questi tre poteri però non sono coesi verso lo stesso obiettivo, ecco che il popolo comincia a stare male.
L’articolo 1 della nostra Costituzione dice che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro, quindi il popolo italiano deve essere costituito da lavoratori. Ma se è così, il lavoro ci deve essere. Leggevo, stamani, che 3 milioni e 500mila ragazzi italiani non cercano lavoro, non studiano e non fanno niente. Vengono definiti inattivi, ma per me i veri inattivi sono i politici che sino ad oggi hanno tentato di gestire questa Nazione. C’è sempre una causa e un effetto, è troppo facile dire che se il 47% degli italiani non va a votare alle elezioni è colpa degli italiani, così come è facile dire che se ci sono i neet è colpa dei ragazzi che non hanno voglia di fare niente. Io non voglio giustificare coloro che non fanno il proprio dovere o non prendono i loro diritti, però c’è necessità di porsi delle domande sul fatto che forse, fino ad oggi, siamo stati governati da persone poco adeguate alla guida di un Paese”.
Perché Alternativa Popolare e non Forza Italia?
Non ho lasciato il programma liberale di Forza Italia, insieme a Silvio Berlusconi ho creato Universitas Libertatis che è un progetto che condividiamo -ha spiegato Bandecchi- basato sui valori liberali che ci sono comuni. Alternativa Popolare è un partito iscritto al PPE e secondo me una risorsa importantissima per questa nazione, partito del quale condivido tutti i valori, fondativi e storici. Il mio obiettivo, insieme alla comunità di AP, è rilanciare, appunto, i nostri valori e il nostro partito, perché è ciò che chiedono gli italiani delusi: un partito fondato su valori universali e condivisibili, composto da persone competenti, capaci, oneste, che mettano la persona, le imprese e le loro necessità al centro dell’azione politica. Forza Italia e Berlusconi hanno avuto un ruolo centrale nella politica italiana dal 94 ad oggi, se mi si consente un minimo di ambizione penso che, dopo Silvio Berlusconi, la vera novità della politica italiana centrista si chiami Stefano Bandecchi: lui ha già avuto la sua storia, ne avrà ancora, io comincio a creare la mia politicamente.
I successi imprenditoriali di Bandecchi, la Unicusano
Il fondatore dell’Ateneo prosegue raccontando alcuni successi dell’Università Niccolò Cusano.
L’Unicusano quest’anno è la prima università in Italia per quanto riguarda la ricerca scientifica in ingegneria industriale. Abbiamo centri di ricerca di biologia di livello internazionale, abbiamo pubblicazioni di carattere medico scientifico, eppure non abbiamo Medicina. Per me la ricerca è al centro di tutto. Potevo scegliere di estrarre petrolio o lavorare all’estrazione di diamanti, ma ho scelto un ambito difficile, cioè l’ambito della massima istruzione possibile. Sono fiero di aver fondato una delle migliori università d’Italia e d’Europa. Per direne una, siamo tra le prime 5 università nella creazione di droni. Il drone è la macchina del futuro. Noi abbiamo creato le eliche più silenziose al mondo. La mia storia parla per me, ho dimostrato di aver saputo creare qualcosa di importante.
Non faccio il professore, non faccio il ricercatore, non faccio l’impiegato amministrativo, faccio politica, ho fatto politica tutta la vita facendo delle scelte che indirizzano e sviluppano. Ho creato oltre 1500 posti di lavoro, ho fondato un’università che è la migliore università in alcuni ambiti. Radio Cusano Campus è una mia idea imprenditoriale, oggi è considerata una delle migliori radio di informazione. Ho creato Cusano Italia Tv, in tempo di pandemia, un’emittente di successo che trasmette programmi diversi dagli altri, ha un indice di ascolto importante, raggiunge un milione di ascoltatori sul 264 del digitale terrestre. In un momento in cui le scelte politiche sono state quelle di chiudere le emittenti nazionali e molte tv private spariranno dalla circolazione. Solo nell’ultimo mese il nostro gruppo ha creato 80 posti di lavoro e nell’arco di un anno dovremo assumere altre 70 persone e nei prossimi 5 anni, per arrivare a pieno organico dei docenti, dovrò assumere 430 professori. E un professore non guadagna 20mila euro l’anno lordi, ma 200mila. Noi prendiamo 100mila euro dallo Stato ogni anno come contributo, noi abbiamo delle marginalità importanti mentre il resto del sistema universitario assorbe 11 miliardi. La mia storia parla per me. Eppure sono un uomo molto semplice. Ho cominciato facendo l’operaio ed oggi sto qua.
L’idea di energia e la crescita economica del Paese
Temo che alle prossime elezioni ricompaiano persone che non hanno fatto niente nella vita. Mi auguro, invece, che vi saranno candidati autorevoli, che potranno dire: io ad oggi ho realizzato qualcosa. Se la nazione sta andando a rotoli, bisogna fare delle scelte coraggiose, concrete e in alcuni casi far scegliere il popolo. Non come negli ultimi referendum, dove gli italiani non sono andati a votare perché non sono stati informati adeguatamente. Dobbiamo cominciare ad informare gli italiani e chiedergli se vogliono essere schiavi di tutto il resto del mondo per quanto riguarda il gas e l’energia. Vogliamo produrre i panelli solari, ma il silicio dobbiamo prenderlo in Cina, quindi dobbiamo cominciare a capire che stiamo passando da una schiavitù all’altra. Dobbiamo sapere che ci sono delle alternative che sono i termovalorizzatori. Di immondizia ne produciamo tanta, domandiamoci come mai in Norvegia i termovalorizzatori sono una risorsa mentre da noi vengono considerati un mezzo inquinante. Per me, inquina di più l’immondizia che sta bruciando a Malagrotta e che stiamo respirando. La cosa ridicola è mandare la nostra immondizia in Germania. Vogliamo informarci sul perché i tedeschi prendono la nostra immondizia? Vogliamo vedere cosa ci fanno? Se scopriamo che ci rivendono l’energia elettrica prodotta con la nostra immondizia dobbiamo interrogarci. L’energia nucleare ci fa paura, a me fa paura la bomba atomica. Mi vorrei informare con dei tecnici, con degli ingegneri nucleari, per fargli spiegare esattamente di cosa stiamo parlando. Dalla creazione allo smaltimento. So una cosa per certa: nessuno nel mondo oggi sa come si potranno smaltire i pannelli solari e le batterie elettriche e non vorrei scoprire dopodomani che morirò perché ho dei pannelli solari sul tetto.
Il sistema Paese a livello economico-industriale va rifondato, partendo da basi e concetti semplici. La ricchezza del cittadino è la ricchezza della Nazione. Chi dice che i salari devono rimanere bassi ragiona da misero, non ha compreso che lui sarà molto più ricco in una nazione di miliardari.
Io sono un uomo fortunatissimo, se non avessi conosciuto la povertà, se non avessi visto la mia famiglia lottare in momenti difficili, non avrei la mentalità di colui che quando lavora ha la mentalità di ampliare la propria famiglia. Considero tutti quelli che lavorano con me come la mia famiglia. Sono terrorizzato di arrivare a fine mese e non riuscire a pagare tutti gli stipendi. E quindi cerco di stare sempre un anno avanti. Ho accumulato nella mia vita in maniera tale che, anche se smettessi domattina, per i prossimi 5-6 anni potrei pagare tutti gli stipendi. Ma sono comunque molto spaventato. Sogno una nazione dove tutti possano vivere in maniera serena, qualcuno è più ricco, qualcuno è più povero, ma tutti possiamo fare le vacanze”.
Lavoro, elemento fondamentale per Bandecchi
L’elemento fondamentale di ogni cosa secondo me parte dal lavoro, dall’approccio che c’è nella visione industriale che questa Nazione avrà nei prossimi 50 anni. Partirei oggi dall’energia, senza energia noi non abbiamo un futuro. Abbiamo un capitale enorme in Italia a livello culturale, però dobbiamo ragionare su come farlo diventare una risorsa. Se è una risorsa deve creare posti di lavoro, occupazione, guadagno e denaro. Dobbiamo semplicemente partire dalla base: che tipo di energia vogliamo e quanto vogliamo essere schiavi degli altri. Io sono un europeista stra-convinto, sono spaventato che l’Europa possa finire perchè vedo un’opportunità solo nell’Europa. Ad oggi gli italiani diventeranno 52 milioni nel 2050, ciò vuol dire che perderemo altri 8 milioni di persone e che saremo totalmente in default. Se non saremo uniti in Europa saremo messi male. Credo che portando benessere in questa Nazione, ricambiando le infrastrutture, obbligando le aziende ad avere gli asili nido, cominciando ad offrire gratuitamente tanti servizi importanti, riusciremo a rilanciarci. Ho un sogno progettuale che prevede mille euro al mese ad ogni donna che partorisce un bambino fino a 18 anni, arriveremo a un certo punto a spendere 100 miliardi l’anno. 100 miliardi l’anno che, in prospettiva, nello sviluppo medico ed economico, produrrebbero entro 7 anni una crescita del PIL di ben 200 miliardi. Tutto ciò semplicemente con una crescita che blocca il crollo demografico e che va ad incrementare la popolazione italiana portandola a 67 milioni nei prossimi 25 anni. Quando parlo di volere dare mille euro a famiglia per gestire un figlio, ho la visione di far crescere la nazione da tutti i punti di vista, perché si crea lavoro, si crea industria, si crea futuro. Dobbiamo cominciare a sprecare meno soldi che servono veramente a poco e che non ci portano guadagno.
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