La favola del tricolore si arricchisce almeno di gara-6: si torna a Milano, per il secondo match-point della banda di Coach Messina
Scudetto Bologna sul 3-2
Quando si gioca una partita punto a punto gli episodi e i singoli protagonisti sanno e possono fare la differenza.
Il divario si è creato nei minuti finali, di gara-5, che ha visto la Virtus Bologna presa per mano da Shengelia, con canestri pesanti, uno anche da 3 punti. E con una stoppata clamorosa su Shields, non uno qualsiasi, che ricordava un egual gesto atletico prodotto in una delle NBA Finals da LeBron James, per la dinamica e il poderoso balzo capace di impedire la realizzazione altrui.
Shields che, nel momento topico, si è fatto male e ha preso pure un fallo tecnico di stizza per un presunto fallo forse non imputabile in maniera certa, a uno dei giocatori della Virtus Bologna. Che seguiva un analogo provvedimento disciplinare subìto dal suo capitano, Melli. Non sono bastato i suoi 20 punti e la solita, grande prova di maturità, dell’ex giocatore inviato nel dorato mondo americano, per aver ragione in maniera definitiva dei campioni d’Italia in carica.
L’approccio alla partita ha visto la formazione di Sergio Scariolo partire alla grande: 25-12 al 10′! La replica non tardava, ad arrivare: 17-25 nei secondi 10′ per un totale di 42-37 all’intervallo lungo. Milano rosicchia un punticino al 30′ (parziale 20-21, complessivamente 62-58). Il 22-20 era figlio dei descritti fattori e di un eccessivo nervosismo di un paio di giocatori dell’Olimpia anche se la gestione degli arbitri non è stata delle migliori dal punto di vista dell’elasticità, e in parte anche dell’attenzione.
Bologna ha saputo tirare fuori l’oro dal fondo del barile, tra Shengelia e Sampson, ma anche Cordinier, in attesa che Weems e Belinelli divengano regolari.
Il risultato è che la Virtus ha saputo riportare a Milano la contesa, la cosiddetta gara-6. E non ha mollato la presa sul titolo vinto un anno fa.
Dal 66-62 iniziale per l’EA7 Milano in casa felsinea, siamo passati al parziale 1-1 di pochi punti, alle due vittorie interne meneghine. Al 2-3 di ieri sera. Una grande favola, quest’anno, l’assegnazione dello scudetto. Affatto scontata. E tutto questo in una normale serata per Teodosic, con Belinelli che ha piazzato una tripla nell’attimo più delicato, quasi richiesta a gran voce, dai 10.000 tifosi presenti. E con Hackett ben al di sotto, dei suoi normali standard.
Milano può contare su Hines ma si è arenata nel momento del colpo del knock-out, una volta passata avanti per la prima, nel quarto periodo di gioco. E’ mancato il gancio al mento degno del miglior Marvin Hagler. Quasi conscia che il 3-1 ottenuto fino a quel momento fosse tanta grazia. Adesso ha un secondo colpo, da sparare, la pattuglia di Ettore Messina. Davanti al proprio pubblico. Sennò andare a gara-7, in casa dei lupi avversari, non è la cosa più semplice del mondo, per tornare in vetta alla nostra Pallacanestro.
Scudetto Bologna sul 3-2. Era il minimo sindacale. I nostri nonni avrebbero detto: “Avete fatto la metà del vostro dovere”. Ma non è stata una cosa facile. Perché la Milano di quest’anno ha ben altra compattezza, parlando di difesa e di unità del collettivo.
Il tabellino di gara-5
Virtus Segafredo-Bologna-Armani Exchange Milano 84-78
Virtus Bologna: Hackett 8, Teodosic 8, Belinelli 11, Shengelia 15, Jaiteh 17, Weems 6, Sampson 5, Cordinier 9, Pajola 5. N.e.: Mannion, Alibegovic, Tessitori. Allenatore: Sergio Scariolo.
Olimpia Milano: Rodriguez 18, Grant 6, Hall 11, Melli 20, Hines 15, Datome 3, Shields 3, Bentil, Biligha, Ricci 2, Baldasso, Alviti. Allenatore: Ettore Messina.
Parziali: 25-12, 17-25 (20′ 42-37); 20-21, 22-20.
Photo Credits pagina FB Virtus Segafredo Bologna