Positivo al Covid ma non in isolamento. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa apre alla possibilità di vedere circolare anche le persone attualmente positive al Sars-CoV-2. Intervistato da Radio Anch’io su Radio 1 il sottosegretario, alla domanda sull’isolamento domiciliare, ha confermato: “Penso che anche questo abbia i giorni contati“. “Credo che siamo vicini al traguardo”, ossia allo stop di questa misura, “l’obiettivo è la convivenza con il virus – ha detto Costa – nelle prossime settimane confido che si arrivi anche a questa scelta”.
Fine isolamento, il covid rialza la testa
Mentre si discute sul cancellare l’isolamento da Covid, la pandemia però non è finita, e anzi tornano a salire nel nostro Paese anche i contagi (oggi 36.573 casi, tasso di positività al 18,8% e 64 decessi). Come emerge dal monitoraggio settimanale condotto dalla fondazione Gimbe, in Italia è chiaro un “netto rialzo dei contagi” (+32,1%) e un “lieve aumento dei decessi” (+6,1%).
Nella settimana 8-14 giugno l’incremento percentuale dei nuovi casi si registra in tutte le regioni ad eccezione della Calabria: dal +17,4% della Basilicata al +91,5% della provincia autonoma di Bolzano. Rispetto alla settimana precedente, in 8 province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi (dal -1,3% di Asti al -36,3% di Reggio di Calabria); salgono da 22 a 99 le province in cui si rileva un aumento (dal +1,3% di Trapani al +104,1% di Pordenone). Solo la provincia di Cagliari registra un’incidenza superiore ai 500 casi per 100mila abitanti (532).
Sebbene il tutto sia accompagnato da un calo delle ospedalizzazioni, il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ribadisce come “sia prudente continuare ad indossare la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati”.
Covid, l’isolamento divide la scienza
La posizione più netta è quella del presidente della Fnomceo Filippo Anelli, secondo cui i positivi “stanno aumentando e la diminuzione dei ricoveri sta frenando; la circolazione del virus è molto alta, e da oggi non ci sono più le mascherine obbligatorie e quindi la possibilità che i contagi aumentino è reale. Consiglio – prosegue Anelli – molta prudenza, soprattutto per solidarietà nei confronti dei più fragili che potrebbero essere infettati. Il consiglio è cioè di riflettere prima di prendere decisioni di questo genere, perché al momento non ci sono le condizioni per una simile decisione“. L’infettivologo Roberto Cauda però è di altro avviso, e parla di “una decisione che può essere presa, ciò tenuto anche conto che la malattia, allo stato attuale e non nella forma grave, è simile ad altre malattie respiratorie. Bisogna insomma convivere col virus“.
L’avvento di Omicron 5 preoccupano i medici
A lanciare l’allarme sulla nuova variante è il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi:
Dobbiamo stare attenti perché questo virus cerca di eludere quelle che sono le nostre capacità di protezione. Questa variante purtroppo è contagiosissima. Bisogna essere non preoccupati ma in allerta soprattutto in autunno perché, in questo momento, di fatto c’è un arresto delle vaccinazioni (…) Non ci sarà come nella prima ondata o nella seconda ondata una grandissima pressione sugli ospedali però purtroppo ci saranno tante persone a rischio, se sono fragili e se non si vaccinano.
In tema vaccini, Ricciardi poi esprime preoccupazione sulla campagna di somministrazione delle dosi, vista la fine dello stato di emergenza e lo smantellamento della struttura commissariale: “Ci saranno grandi differenze, più che difficoltà, tra le Regioni“.