Mesi di mancanza di piogge in Pianura Padana hanno ridotto il fiume Po a una distesa di sabbia lunga centinaia di chilometri. Attualmente, a causa della prolungata siccità, il livello del Po è sotto di tre metri rispetto al valore ideale e lo specchio di un disastro idrico e agricolo rischia di prendere concretamente forma. L'agricoltura stessa calcola già i danni di un disastro ambientale senza precedenti.
Il #Po è in secca, da mesi. In alcuni comuni hanno iniziato a razionare l’acqua. La sentite? È la #crisiclimatica che si fa sempre più reale. È il momento di #agire, ora o mai più#siccita pic.twitter.com/X9QQpNpf4p
— Fridays For Future Italia (@fffitalia) June 16, 2022
L'Osservatorio del fiume Po ha convocato una riunione straordinaria a Parma per lanciare ufficialmente l'allarme siccità. Nel progetto sono coinvolti anche le Regioni e la Protezione Civile dell'aree padane, di fronte una fotografia che non lascia spazio (e tempo) ad alcun dubbio: il principale corso d'acqua d'Italia è ormai ridotto a una lunga striscia di sabbia.
Tuttavia, ciò che non si vede è l'effetto che mesi di assenza di piogge rischiano di creare: razionamento delle risorse idriche e danni incalcolabili all'agricoltura. Intanto si inizia a correre ai ripari, con Lombardia e Piemonte che hanno bloccato la fornitura di acqua nelle ore notturne in un centinaio di comuni. Lo aveva richiesto con urgenza Utilitalia, associazione nazionale dei gestori di acquedotti. A tracciare ulteriormente un quadro preoccupante è Meuccio Berselli, segretario dell'Autorità distrettuale del Fiume Po:
Come detto precedentemente, Piemonte e Lombardia sono le regioni che si trovano a fare i conti con l'emergenza idrica. Angelo Robotto, direttore di Arpa Piemonte, fa il punto sulla situazione regionale:
Anche il governatore lombardo Attilio Fontana interviene sul tema: