Terremoto Amatrice
Terremoto Amatrice. Il 24 agosto del 2016, un terremoto di magnitudo 5,9 – il più forte mai registrato nel nostro Paese dai tempi dell’Irpinia – devastava i territori di 138 comuni compresi tra Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria e, con loro, la vita di 581mila anime che li abitavano. A più di 5 anni di distanza e a valle di oltre 6 miliardi di euro di fondi pubblici e sostegni Ue, che diventeranno 10 entro i prossimi sei mesi, la ricostruzione è appena cominciata. Roberto Serafini, vice sindaco di Amatrice, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. “Man mano che si avvicina l’anniversario viviamo un travaglio interiore che purtroppo ci porteremo dentro per sempre”, ha affermato Serafini.
La situazione oggi
“Siamo in una fase di ripartenza -ha affermato Serafini-. Le cose si stanno mettendo nel punto giusto. Siamo molto fiduciosi. Ci sono sul terreno grosse novità riguardo la ricostruzione. Abbiamo superato il momento di impasse legato al 110%. I cantieri sono ripartiti, abbiamo davanti a noi un tratto di strada pianeggiante. La salita è finita, siamo in pianura, speriamo di arrivare presto alla discese. Per la ricostruzione occorreranno ancora diversi anni, però siamo abbastanza fiduciosi. Sono stati definiti tutti quegli aspetti burocratici che ci avevano rallentato. E’ chiaro che per la vastità dei danni i tempi saranno ancora un po’ lunghi, ci vorrà ancora qualche anno. La ricostruzione non è solo quella fisica, ma anche morale e materiale. Le persone sanno che da qui a 4-5 anni potranno tornare nelle loro case”.