Martina Patti, madre ed omicida della piccola Elena Del Pozzo, merita le attenuanti per aver agito eventualmente sotto malattia mentale? Non ha dubbi la giornalista Maruska Albertazzi che ha spiegato la sua posizione sulla vicenda in diretta nella giungla di Radio Cusano Campus, “Bagheera”, condotta tutti i giorni dal lunedì al venerdì in pieno drive-time dal cantautore Bussoletti. L’occasione è stata buona anche per distinguere tra infanticidio e neonaticidio.

Sulle possibile attenuanti a Martina Patti

“Credo che le attenuanti siano improponibili. Stando alle ricostruzioni e alle dichiarazioni che man mano emergono, si tratta di una madre che ha avuto la freddezza di comprare la pala per seppellire sua figlia. E’ chiaro che questo gesto non si frutto di un raptus ma di un progetto premeditato. Martina Patti non è stata trovata in una pozza di sangue con gli occhi sbarrati. Ha tentato anzi di depistare le indagini inscenando un probabile rapimento.”

Sull’indole crudele di Martina Patti

“Non tutti sanno distinguere tra disturbi mentali e indole. Chi soffre di un disturbo mentale di un certo tipo è incapace di valutare a pieno le conseguenze delle proprie azioni. Questo però non significa che tutti quelli che ne sono affetti sono in grado di effettuare un omicidio, addirittura progettandolo. Qua entra in gioco l’indole che, nel caso di Martina Patti, era evidentemente crudele. Non a caso s’è scoperto che picchiava la bambina ed era soggetta a scatti d’ira. Ci sono persone affette da gravi disturbi che non farebbero male ad una mosca.”

Sul mancato supporto psichiatrico

 “Bisogna smettere di avere paura degli psichiatri. In Italia si pensa sempre che andarci sia deplorevole ma invece si tratta solo di un supporto medico come quello che darebbe un cardiologo o un oculista. Uno specialista avrebbe individuato la pericolosità di Martina Patti, data dal mix tra disturbo mentale e indole crudele, e avrebbe iniziato con la donna un percorso di cure che avrebbero salvato lei e, soprattutto, la vita della piccola.”

Sulla distinzione tra infanticidio e neonaticidio

“E’ bene far emergere una volta su tutte la differenza tra neonaticidio, in cui a perdere la vita sono creature sotto l’anno, e infanticidio, dove le vittime sono bambini. Nel primo caso esistono delle attenuanti legate alla depressione post partum. E’ chiaro che Elena rientri nella seconda categoria, per cui Martina Patti non potrà godere neanche di queste attenuanti”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Maruska Albertazzi sull’indole crudele di Martina Patti:

https://www.radiocusanocampus.it/podcast/tutti-pazzi-per-maru-maruska-albertazzi-15-06-22/