Ettore Messina è contento e determinato, nel voler rimettere al centro della Pallacanestro italiana la sua creatura, l’Emporio Armani 7 Milano. Lo vuole perché l’Europa gli ha chiuso le porte in faccia, grazie alla squadra, l’Efes Istanbul, capace del bis, nella terza finale di fila giocata dai cestisti di Coach Ataman.

Lo vuole perché una Coppa Italia e la Supercoppa non bastano, a far parlare di Milano per il ruolo che compete alla più blasonata società italiana.

E va subito nell’analisi, anche dei singoli giocatori.

Messina su Shavon Shields, che gioca sempre con lucidità nonostante i tanti cambi difensivi: “Spero che continui così. Non è tanto comune vedere giocatori che aggiungano qualcosa, al loro repertorio. Oggi ha fatto un assist decisivo a Kyle Hines trovando solo sotto al canestro, nel momento decisivo dell’incontro. Un gran bel segnale, per il futuro, in vista dell’anno prossimo, e di quelli che verranno”.

E’ la seconda partita di fila buona per Jerian Grant: “Jerian, poverino, è la prima volta in cui si è trovato tanta concorrenza: non gli è mai capitato al college, non l’ha mai vissuta nella NBA. Si è trovato a combattere, per avere i suoi minuti. Ma ha sempre dimostrato serietà e professionalità. Sono contento per lui, perché se lo merita. E’ sempre bello quando vedi questi ragazzi qui che si comportano così. A parte i due casi di doping, quelli che avevamo preso, li abbiamo tenuti fino alla fine. Me lo faceva notare Gianmarco Pozzecco. E vedere tutti quelli in panchina coinvolti, è importante. Sia chi gioca sia chi non gioca. Per la proprietà, per la società, per il pubblico”.

Delaney molto attivo, in panchina. Glielo ha chiesto lei di partecipare così?

“Ha avuto una stagione anche lui con molte ombre e poche luci. Mi è capitato anche di leggere cose abbastanza bizzarre, compreso un presunto castigo. Ci tiene. Sta bene coi compagni. Poi tra compagni di squadra ci si dicono cose che non interesseranno tutti ma lui non merita tanto veleno”.

Sono partite “sporche”, la squadra però rispetto all’anno passato si innervosisce meno. L’allenatore catanese risponde per le rime, al giornalista che pone la domanda in questo modo: “Sono due concetti diversi. La sporcizia è una cosa, la grinta è un’altra. Alle 11 di sera mi girano un po’ i coglioni. Squadre che sono andate ai play-off faticano anche a livello europeo. Capisci che nella sfortuna di non aver fatto i play-off, siamo più freschi. Fossimo andati ai play-off europei, non avremmo questa lucidità e questa brillantezza”. Così parlò l’autore della Milano, che vuole tornare quella da bere. Magari nella coppa del tricolore.

Chiamate Milano 3-1 3-1. Adesso gara5.

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