Le commissioni congiunte Ambiente ed Economia al Parlamento europeo hanno respinto la proposta di modifica alla tassonomia, la classificazione degli investimenti green, che vorrebbe includere anche gas e nucleare per mitigare il cambiamento climatico.

Il Green Deal rischia di naufragare, voto finale a luglio

Il voto finale è stato fissato per il mese di luglio ma il rifiuto della proposta di modifica alla tassonomia mette a dura la prova il progetto Green Deal. Mercoledì scorso è stata bocciata anche la riforma dell’Ets (con il conseguente ritiro dei pacchetti Cbam e Fondo sociale per il clima) perché erano passati gli emendamenti (targati Ppe). 

La proposta

Il regolamento sugli investimenti green fa parte del piano d’azione sul finanziamento della crescita sostenibile e mira a promuovere gli investimenti verdi e prevenire il “greenwashing“.

La proposta sulla tassonomia è stata presentata dalla Commissione il 9 marzo scorso e propone l’inclusione, a determinate condizioni, di attività specifiche nel settore dell’energia nucleare e del gas nell’elenco delle attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale. Nello specifico, le classifica come attività transitorie che contribuiscono alla mitigazione del cambiamento climatico.

La votazione 

Con 76 voti favorevoli, 62 contrari e 4 astenuti, le commissioni congiunte Ambiente ed Economia hanno approvato l’obiezione che respinge questa classificazione. Il Parlamento Europeo ha spiegato: 

I deputati riconoscono il ruolo del gas nucleare e fossile nel garantire un approvvigionamento energetico stabile durante la transizione verso un’economia sostenibile. Tuttavia, ritengono che gli standard di screening tecnico proposti dalla Commissione, nel suo regolamento delegato, a sostegno della loro inclusione non rispettino i criteri per le attività economiche ecosostenibili.

Il Parlamento e il Consiglio hanno tempo fino all’11 luglio 2022 per decidere se porre il veto alla proposta della Commissione. Se la maggioranza assoluta dei deputati si oppone alla proposta, la Commissione dovrà ritirarla o modificarla.