Secondo Carmelo Ezpeleta. l’Italia rischia di perdere un gran premio nel futuro visto lo scarso entusiasmo dell’ultima stagione. Quello dell’affluenza è infatti un tema molto sentito in MotoGP dal momento che dopo l’abbandono di diverse leggende, in primis Valentino Rossi, sembra essere scemata l’attenzione per le due ruote.

Naturalmente, in quest’ottica si inserisce di diritto l’Italia che per tradizione ha sempre avuto una grande storia per quanto riguarda lo sport delle due ruote. Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna, ha così voluto commentare gli scarsi risultati di questa stagione al Mugello per fare un’analisi complessiva sul destino dell’Italia.

Partendo proprio dal Mugello, Ezpeleta non ha accusato solo ed esclusivamente “il tifo italiano” ma si è voluto assumere alcune responsabilità:

Il Mugello è andato male per diverse ragioni, alcune imputabili a loro e altre a noi. Il calendario della Formula 1 è cambiato e il Gran Premio d’Italia è coinciso con Monaco. Tutto ciò che riguarda la Ferrari in Italia è importante, e questa concomitanza è un primo errore. Inoltre penso sia stato fatto uno scarso lavoro di promozione, ne abbiamo già discusso

Gran Premio in Italia a rischio: la versione di Ezpeleta

Naturalmente, la tradizione italiana costringe Carmelo Ezpeleta a tenere seriamente in considerazione il doppio appuntamento della MotoGP che contraddistingue il nostro Paese. Sia Misano che il Mugello sono infatti tracciati storici per il motociclismo e dunque prima di riconsiderare la possibilità di ospitare le gare nel Mondiale vale la pena analizzare tutti i dati.

Su questo tema, Carmelo Ezpeleta ha dichiarato:

Noi stiamo ricevendo un numero esorbitante di richieste per ospitare i gran premi, ma per quanto stiamo discutendo se fare due Gran Premi in Italia, se non hanno successo non ne faremo due. In Italia se ne fanno due perché avevano successo entrambi, influisce la presenza di molti team italiani nel paddock. Ma bisogna avere anche pubblico. Non farò la rotazione di uno dei gran premi spagnoli dove c’è il pieno di tifosi per farne uno in Italia che non si riempie. Penso che i sia una soluzione e bisogna lavorare, in primo luogo per trovare una data che non coincida con la Formula 1. Ma il fatto che il campionato arrivi in Italia, con Aprilia e Ducati in testa, e ci sia meno gente non è concepibile

Insomma, serve necessariamente una svolta per tutto il settore con la speranza che l’Italia possa restare protagonista in MotoGP.