La Pallacanestro Olimpia Milano capitalizza al massimo le due partite casalinghe. E dopo gara-3 inanella anche la quarta sfida per il titolo italiano di basket
maschile.
E’ stata una prestazione di grande sostanza in attacco, che ha pagato pegno solo durante il terzo periodo, per la squadra di Ettore Messina. Ma nella quarta frazione, parziale 22-7, la migliore circolazione di palla, una invidiabile condizione fisica collettiva e una panchina che di fatto vede altri 5 titolari impiegabili dall’ex tecnico di
Virtus e San Antonio Spurs, hanno scavato il solco determinante contro la formazione di Scariolo, che aveva finito la benzina.
Buona e abbondante, la gestione di Messina per esempio di Rodriguez, tenuto in panchina nel momento del crollo in avanti, e utilizzato bene nel momento topico della
contesa.
Adesso l’Olimpia Milano va a Bologna con due pensieri, anzi tre. Il primo: con il 2-1 si era garantita almeno gara 6. Adesso pure gara 7, l’eventuale bella. Pur tenendo
conto che non occorra rischiare, di andare alla contesa decisiva alla Segafredo Arena.
La terza riflessione sarebbe riportare lo scudetto a casa, a maggior ragione dopo lo 0-4 incassato e subìto dodici mesi fa.
La partita: Milano sa difendere. E ha ossigeno e testa.
Se non sei una grande squadra e non hai un grande stratega non rimonti alla formazione campionessa d’Italia in carica un -8 dopo soli 10 minuti. Milano ha incassato un vistoso e sanguinante 16-24 nel solo primo periodo. E questo già faceva capire che la Virtus Bologna non volesse recitare il ruolo di vittima sacrificale per far tornare in quota la compagine cara a Giorgio Armani.
L’Olimpia non difendeva lasciando spazio a Shengelia, che ha portato la croce e recitato il rosario, Jaiteh e Sampson, con Teodosic vagamente ispirato. Ma l’idea che non fosse al centro della sua migliore stagione è stato confermato dalla bontà e dalla puntualità del concetto di difesa orchestrato e organizzato dal tecnico catanese.
Belinelli merita un discorso a parte perché non è in condizione, in queste finali-scudetto, da 3 volte su 4. Hackett non può dare un contributo di soli 3 punti, alla causa del tentativo di ribadire la supremazia italica della palla a spicchi.
Shields è stato in assoluto il migliore in campo, al di là dei 21 punti. Ha dispensato assist nei momenti decisivi e tirato dall’angolo la mattonata che ha spedito al tappeto la Virtus nell’estremo tentativo di rimonta dal 35′ in avanti.
Il 24-10 del secondo parziale diceva tutto, di quanto Milano sapesse organizzare il gioco e lo sapesse imbastire, aiutandosi uno con l’altro, a cominciare da Hines. Nel suo sguardo in cerca dei raddoppi difensivi con i compagni c’è tanto, della voglia matta di Milano di portarsi sul 3-1.
La Virtus tira 3 su 13 da 3 punti e questo non basta, a tenerla a galla. Gioca un grande terzo periodo, arrivando fino al 55-55 del 30′. E qui le paure dell’EA7 si amplificano. Poi Messina rigetta in campo El Chacho che sa calarsi anche nei panni di gregario lasciando a Shields la guida in attacco laddove Grant subisce due evidenti battute d’arresto sotto al canestro avversraio.
Dal 60-57 per l’Olimpia, la Virtus fa scappare una dirimpettaia decisamente rapida e ancora dotata di benzina. Che i felsinei hanno terminato da tempo: 65-57 e parziale di 12-2 fino al +12. Milano se n’è andata sul 67-57 con il quarto fallo di Shgengelia, che di più, ammirevole, non poteva dare. Il fallo tecnico a Scariolo è soltanto capace di seguire un antisportivo evitabile in precedenza fischiato a Teodosic, che fa 2 su 2 ai tiri liberi, mentre Bentil farà 1/2. Ma è l’ultimo sussulto di una Virtus giù di corda e con l’assenza assoluta dal punto di vista delle energie.
Melli ha mostrato cosa sia un Capitano: 9 punti, 6 rimbalzi, 5 falli subìti. Shields e Hall mettono a nudo la fiacca che cancella il sogno di Bologna di portarsi sul 2-2. Siamo sul 3-1. Ed è tutto meritato.
Milano va sul 3-1 e l’impresa è quasi fatta.
Adesso Milano ha una gara a Bologna, l’eventuale sesta sfida al Forum. Deve cercare di chiudere i conti in questi due frangenti. Perché la possibilità di gara-7 in casa del “nemico” rappresenta un rischio troppo alto.
Intenso, l’abbraccio di fine gara, tra Ettore Messina e Giorgio Armani. C’è tanto, in quelle poche, impercettibili parole. Lo sapranno i diretti interessati.
Il tabellino del Forum
EA7 MILANO-VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 77-62
EA7: Shields 21, Rodriguez 3, Hall 14, Grant 11, Melli 9, Datome, Bentil 7, Hines 10, Ricci, Baldasso, Biligha 2, Alviti. All. Ettore Messina.
Virtus Bologna: Teodosic 8, Hackett 3, Weems 4, Shengelia 21, Jaiteh 12, Belinelli 2, Sampson 8, Tessitori 2, Cordinier 2, Alibegovic, Pajola. N.e: Mannion. All. Sergio Scariolo.
Parziali: 16-24, 24-10 (40-34); 15-21, 22-7.
Photo Credits: Pagina Facebook Olimpia Milano.
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