Gabriela Trandafir è stata uccisa insieme alla figlia Renata a Cavazzona di Castelfranco Emilia. Il carnefice è il marito Salvatore Montefusco. Quest’ultimo era già stato denunciato 3 volte dalla moglie nel 2021. L’uomo, difeso dall’avvocato Marco Rossi, resta in carcere: dovrà rispondere di duplice omicidio pluriaggravato.

La ricostruzione

Salvatore Montefusco, imprenditore edile di 69 anni, ha confessato di aver ucciso la moglie e la figlia. Il delitto è stato commesso con un fucile a canne mozze. La prima vittima è stata Renata Alexandra, 22 anni, finita nel cortile di casa, poi la moglie 47enne, Gabriela Trandafir. L’uomo avrebbe sparato 7-8 colpi.

Montefusco si è fermato dopo aver visto il figlio 17enne. Quest’ultimo ha subito cercato aiuto. Una barista vicino all’abitazione ha dichiarato: 

L’ho visto entrare sporco di sangue, mi ha chiesto di chiamare i carabinieri se no avrebbe ammazzato tutti. 

L’aggressore è così uscito e si è costituito in caserma dei Carabinieri.

Il movente del duplice omicidio mamma e figlia

Il movente, pensano gli inquirenti, era il rapporto ormai logoro tra l’uomo, la moglie e la figlia di lei. La coppia si stava separando e, secondo quanto emerso durante le indagini, le due donne volevano tenersi la casa. Quest’ultima era stata costruita da Montefusco. 

Montefusco era già noto alle forze dell’ordine per alcuni reati fiscali e bancarotta. Inoltre, negli anni ’90 si ribellò al pizzo chiesto da un clan camorristico che aveva preso piene in zona permettendo l’arresto di 16 persone. 

Le denuncie della moglie

La moglie aveva denunciato tre volte il marito. La prima denuncia per maltrattamenti è arrivata nel luglio 2021, con un’integrazione ad agosto e un’altra denuncia presentata a dicembre.

E’ di quel periodo anche la richiesta di archiviazione della Procura di Modena secondo cui le condotte, seppur nel contesto di una situazione familiare difficile, sarebbero rimaste sul piano verbale. 

Nell’opposizione abbiamo evidenziato che c’erano stati atteggiamenti ben più concreti

spiega l’avvocato Annalisa Tironi, che assiste la vittima.