Dopo la visita di ieri alla comunità italiana di Gerusalemme, prosegue nella giornata odierna l’iter diplomatico e istituzionale di Mario Draghi in Israele. Dopo una fermata al museo dell’Olocausto, il premier ha tenuto una conferenza stampa congiunta con l’omologo israeliano Naftali Bennett e nel pomeriggio sarà ricevuto dal presidente Isaac Herzog.

“Possa il silenzio di questo luogo esserci di aiuto per affrontare la violenza dei nostri tempi. Lo Yad Vashem testimonia gli orrori della Shoah, il coraggio di chi si oppose ci ricorda il valore della memoria e la lotta all’indifferenza nel contrasto all’antisemitismo”.

Draghi in Israele, dalla lotta all’antisemitismo alla partnership commerciale

Giornata ricca di impegni istituzionali per Mario Draghi, che si trova in Israele per una visita diplomatica programmata in materia di gas. Il primo spunto arriva dal museo dell’Olocausto, tappa simbolica alla luce del presente segnato da un nuovo conflitto in Europa:

“L’Italia è impegnata con forza nella difesa della dignità umana, nel rigetto di ogni forma di odio, nel rifiuto di ogni discriminazione e nella ricerca della pace. In momenti di crisi, di incertezza, di guerra è fondamentale opporsi con fermezza all’uso politico dell’odio. Serve far prevalere la tolleranza, il rispetto reciproco, l’amore per il prossimo: questi sono i veri ingredienti di una pace duratura.

Successivamente Draghi ha poi incontrato il premier israeliano Naftali Bennett, esprimendo parole di stima verso la nazione ospitante durante la conferenza congiunta:

“Israele è per l’Italia un paese amico, un partner fondamentale i cui legami si sono rafforzati negli ultimi anni. Ma vogliamo saldare la nostra cooperazione in settori di punta come la robotica, la mobilità sostenibile, la tecnologia aerospaziale. Con il primo ministro Bennett abbiamo discusso anche della guerra in Ucraina, ribadendo che l’Italia sarà al fianco di Kiev sia nella sua difesa che per sostenere il suo ingresso nell’Unione.

“La priorità assoluta rimane scongiurare la catastrofe alimentare dovuta al blocco dei porti ucraini sul Mar Nero. Servono con urgenza corridoi umanitari per trasportare il grano. Non abbiamo molto tempo perché tra poche settimane il nuovo raccolto sarà pronto e potrebbe essere impossibile conservarlo”

Il presidente del Consiglio ha poi concluso il suo discorso facendo le condoglianze al governo israeliano per la morte dello scrittore Abraham Yehoshua.