Il mondo letterario piange la scomparsa di Abraham Yehoshua, scrittore israeliano di fama internazionale, deceduto all’età di 85 anni. L’uomo era malato di tumore da tempo e si trovava ricoverato all’ospedale Ichilov di Tel Aviv. I funerali sono in programma a sud della città di Haifa mercoledì pomeriggio.

Morte Abraham Yehoshua, la letteratura saluta una delle penne più autorevoli sul conflitto Israele-Palestina

Israele dice addio a una delle sue firme più luminose, Abraham Yehoshua, scomparso questa mattina all’età di 85 anni. Oltre ai suoi scritti formidabili, l’autore viene ricordato per essere stato una delle figure letterarie più influenti nella mediazione tra Gerusalemme e la Palestina, insieme ai colleghi Amos Oz e David Grossman. Il movimento politico sionista si era appoggiato a queste convinzioni, considerate autorevoli, senza però riuscire mai ad avvicinare concretamente le parti attraverso una partnership condivisa.

Molti considerano l’opera “Il signor Mani” come suo capolavoro, pubblicato nel 1990, tuttavia la sua vasta collezione di romanzi ha come filo conduttore quello di intrecciare i temi della quotidianità la realtà brutale della Storia. Yehoshua ha inoltre dichiarato di patire molto la morte della moglie, avvenuta nel 2016, e attendeva con grande serenità la fine della propria vita dopo la comparsa di una malattia che lo aveva ulteriormente debilitato.

La critica internazionale ha sempre riconosciuto la sua capacità di penetrare l’animo umano in relazione al presente, la sua competenza sulle dinamiche politiche di Israele e quelle religiose sull’ebraismo. Anche in Italia lo scrittore era particolarmente apprezzato durante le sue visite e proprio qui è ambientato il suo ultimo romanzo, “La figlia unica”, su cui Yehoshua stava lavorando al seguito.