A poco meno di due mesi dalle Presidenziali che hanno rieletto Emmanuel Macron a capo dell’Eliseo, la Francia ritorna al voto per le elezioni legislative, con il secondo turno in programma domenica 19 giugno. Il presidente francese ha un vantaggio risicatissimo sullo sfidante, il leader ecologista Jean-Luc Melenchon, di appena 21.442 voti: entrambi si spartiscono circa un quarto delle preferenze, con Macron che registra il 25,75% dei consensi, poco sopra il 25,66% della sinistra ecologica. Grande vincitore è l’astensionismo, giunto alla soglia del 52,5%.

Elezioni legislative Francia, Macron non riesce a confermare il successo delle Presidenziali

In Francia quasi 50 milioni di cittadini si sono recati alle urne per votare alle elezioni legislative. Attraverso la votazione si eleggono 577 deputati dell’Assemblea Nazionale, l’equivalente della Camera dei Deputati italiana. Il dato significativo riguarda lo scenario completamente diverso rispetto alle recenti Presidenziali, con Emmanuel Macron che scende dal 58% del ballottaggio al 25,7%. L’inquilino dell’Eliseo è momentaneamente in vantaggio, con uno scarto di poche migliaia di voti sul principale avversario, Jean Luc-Melenchon, il quale si ferma al 25,6%.

Il leader di Nupes, coalizione ecologista di centrosinistra, era giunto terzo due mesi fa e si prepara a sfidare Macron al secondo turno, in programma il 19 giugno prossimo. Stante questa situazione, il presidente in carica avrebbe sì la maggioranza tuttavia si troverebbe ad affrontare un mandato ricco di insidie. Al momento sono 347 i seggi del suo partito Ensemble, che gode anche di un sistema elettorale favorevole ai partiti centristi, mentre Melenchon balzerebbe dagli attuali 68 fino a un massimo di 220. Particolarmente pesante da leggere sul piano politico il dato dell’astensionismo, pari al 52,5% degli aventi diritto. Lo sfidante ha sottolineato sui social il successo, invitando i sostenitori a confermare il voto anche al secondo turno

Macron intanto sgancia una clamorosa notizia: “La Francia è entrata in un’economia di guerra”

Mentre vanno in scena le elezioni legislative, il presidente Macron lancia un messaggio ben preciso sulla stretta attualità: la Francia “è entrata in un’economia di guerra”.

“Un’economia di guerra implica maggiore velocità, ulteriori riflessioni a lungo termine. Bisogna rivedere il concetto di importazione, oggi più che mai c’è bisogno di rafforzare un’industria e una base industriale e tecnologica di difesa europea molto più forte e molto più ambiziosa”