Retrogames? E cosa sono? Si tratta di videogiochi del passato chiamati così dai suoi amanti (presumibilmente) nostalgici che non mollano i ricordi mentre nel presente la Francia bandisce la lingua inglese dai giochi. Partiamo col fatto che non c’è una precisa definizione tecnica globalmente accettata per indicare quanto tempo debba passare per poter annoverare un videogioco o una console tra i “retrogames” ma, abitualmente, tutto quello che appartiene a due o più generazioni passate rispetto a quella attuale può essere considerato nel calderone. Resta il fatto che è una tendenza in grande espansione che muove un doppio mercato parallelo.
Il doppio mercato dei retrogames
Il giro di soldi dei retrogames è davvero interessante. Gli appassionati, infatti, in Italia definiti “retrogiocatori“, usano videogiochi di una precedente generazione grazie all’utilizzo delle console originali, ma spesso ricorrono anche particolari emulatori, soprattutto quando, nella maggior parte dei casi, i titoli da loro giocati non sono più acquistabili sul mercato. Sul web, poi, esiste anche una terza via: dei siti web che raccolgono veri e propri remake dei titoli del passato spesso realizzati in Flash.
A farci capire le dimensioni del mercato dei retrogames ci aiuta Nintendo che così si sta muovendo per questa fetta di consumatori:
“Attualmente, questo mercato vede la coesistenza di retroconsole ufficiali, generalmente riproduzioni in miniatura di vecchi sistemi, e un numero elevatissimo di console provenienti dalla Cina, di forme anche molto diverse tra loro ma basate su processori ARM o MIPS e sistema OpenDingux, su cui girano emulatori fino alla generazione a 32 bit.”
Le truffe
La passione per i retrogames è così elevata che non è passata inosservata a chi vuole sfruttare questo settore per mettere su delle vere e proprie truffe. Uno dei casi più famosi s’è registrato con Enrico Ricciardi:
“Nel 2015 ha iniziato a mettere in vendita pezzi rarissimi che sono però risultati falsi. Prima ha raggiunto però l’ingente cifra di 107.300 dollari con i suoi traffici.”
I migliori retrogames
Ma quali sono i titoli più giocati dai retrogamers? Questi sono, a detta gli esperti di settore, i più amati dalla comunità.
Super Mario Bros
“Si tratta di un videogioco a piattaforme sviluppato e pubblicato nel 1985 da Nintendo per il Nintendo Entertainment System. Ideato da Shigeru Miyamoto, è il primo titolo della serie di Mario. Il gioco ha venduto oltre 40 milioni di copie ned è celebre anche il tema musicale del suo primo livello. Il gameplay di Super Mario Bros è stato imitato da numerosi videogiochi platform successivi.”
Street-fighter
“E’ un videogioco arcade del 1987 pubblicato da Capcom. Primo titolo della serie di picchiaduro ad incontri Street Fighter. Ispirato al manga Karate baka ichidai, Street Fighter è considerato uno dei precursori del genere, sebbene non sia popolare quanto il suo sequel, Street Fighter II: The World Warrior. Il protagonista del videogioco è Ryu che deve affrontare dieci lottatori controllati dalla CPU in cinque diversi paesi del mondo.”
Kick-off
“Kick Off è il primo videogioco della serie calcistica di Kick Off. Realizzato nel 1989 da Dino Dini e pubblicato inizialmente da Anco per Amiga e Atari ST, ha ottenuto all’epoca un grande successo di pubblico e critica, diventando uno dei videogiochi sportivi più popolari insieme a Sensible Soccer.”
Pac-man
“Pac-Man è un videogioco ideato da Tōru Iwatani e prodotto dalla Namco nel 1980 nel formato arcade da sala. In Occidente fu pubblicato in licenza dalla Midway Games. Acquisì subito grande popolarità e, negli anni successivi, sotto l’etichetta Namco sono state pubblicate varie versioni per la quasi totalità delle console e dei computer, che gli hanno permesso di conservare fino a oggi la sua fama di classico dei videogiochi.”
The Secret of Monkey Island
“La prima avventura grafica della saga di Monkey Island ed è stato prodotto nel 1990 da LucasArts (allora ancora Lucasfilm Games). Qui compare il protagonista assoluto di tutta la serie, Guybrush Threepwood, un giovane dal passato oscuro che giunge su una piccola isola dei Caraibi, l’isola di Mêlée, con un sogno da realizzare: diventare un pirata. Il gioco è permeato da una forte vena umoristica, basata su diverse battute e situazioni comiche, surreali, anacronistiche, con frequenti citazioni di altri titoli LucasArts e LucasFilm. È stato ideato da Ron Gilbert, con l’aiuto di Tim Schafer e Dave Grossman: gli stessi tre autori realizzeranno anche il seguito, Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge.”