Peaky Blinders terminerà con la sesta stagione diffusa da poco su Netflix e tocca ora al suo protagonista, Cillian Murphy, raccontare i retroscena di questa conclusione e fare qualche accenno al probabile film sulla serie…
Peaky Blinders, Cillian Murphy: “Più simile a Shakespeare che a Il Padrino”
La sesta stagione di Peaky Blinders è, insieme alla quarta di Stranger Things (che continua a battere record sulla piattaforma), uno degli eventi più attesi su Netflix in questo 2022.
La popolare gangster story giungerà alla sua conclusione proprio in questa stagione e il suo protagonista, Cillian Murphy, ha voluto salutare — forse solo temporaneamente, come vedremo — il personaggio di Thomas Shelby raccontando le sue sensazioni sulla serie e sulle riprese di questi ultimi episodi.
In primo luogo, Murphy ha commentato l’idea secondo la quale Peaky Blinders sarebbe fortemente influenzata da Il Padrino di Francis Ford Coppola. Una valutazione che non lo trova d’accordo e che lui smentisce tirando in ballo… Shakespeare!
“Quando realizzi un’opera che parla di gangster, inevitabilmente ti trovi a fare i conti con i grandi gangster movie americani. Tuttavia, penso che la nostra si sia differenziata molto in virtù della sua ambientazione in Inghilterra e agli elementi tipici della cultura britannica, come la storia della classe operaia che gioca un ruolo importante nella serie. Parlando poi di grandi saghe familiari, questo tipo di vicende hanno le loro radici in Shakespeare, per come raccontano i passaggi di potere e i modi in cui le persone vogliono conservarlo o conquistarlo. Tutto questo fa parte della nostra storia, ma non abbiamo mai avuto l’intenzione esplicita di far riferimento a quei film, quindi ogni possibile citazione che il pubblico può aver notato credo sia stata del tutto inconsapevole”.
Il Covid e la morte di Helen McCrory
Parlando della sesta stagione, Murphy descrive i ritardi causati dallo scoppio della pandemia. Problemi che ne hanno causato uno maggiore e molto doloroso per lui e l’intera troupe: la morte per cancro di Helen McCrory.
L’attore riflette sulla sua assenza (il personaggio torna solamente in alcuni flashback) e su come Steven Knight abbia cercato di tenere viva la sua presenza per questo finale.
“Mancavano solo cinque giorni all’inizio delle riprese quando ci hanno comunicato la chiusura a causa del Covid-19 e del lockdown. Se avessimo iniziato per tempo, Helen ci sarebbe stata e penso spesso a quella versione della sesta stagione, ma il mondo ha deciso che le cose dovessero andare in modo diverso. Quindi siamo tornati sul set, ma lei non c’era e penso sempre a tutto questo. Credo, però, che Steven Knight sia riuscito a tenere vivo il suo personaggio. Nel corso di tutta la stagione, si percepisce che la sua presenza è ancora forte, soprattutto per Tommy”.
Sul possibile film: “Se ci saranno altre storie da raccontare, io ci sarò”
Infine, l’interprete di Tommy Shelby ha detto la sua a proposito dell’ipotesi che un film possa far seguito alla conclusione della serie.
“Non so nulla del film ma sarei eccitato come chiunque altro di leggere la sceneggiatura. Credo, però, che adesso la cosa migliore per tutti sia prendersi una piccola pausa, per poi permetterci di radunarci di nuovo e tornare su questa storia al meglio. Steven Knight è sempre molto impegnato e richiesto, ma so che ama scrivere Peaky Blinders più di ogni altra cosa. Lo adora, quindi credo proprio che quando arriverà il momento, se ci saranno altre storie da raccontare, io ci sarò“.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.