Fedez lava i panni sporchi fuori casa, anzi lava i panni sporchi dentro la casa virtuale che abita egregiamente da tempo: la rete. Questa volta è uscito allo scoperto sulla paura di morire, a causa della malattia, e che i figli possano dimenticarlo, crescendo. Parole taglienti quelle del giovane influencer e cantante. Pubblicare le conversazioni private con lo psicologo sulla questione non è da tutti: c’è chi dice che è un oltraggio alla vita privata e chi dice che è un modo per esorcizzare e vincere la morte, che nessun umano vincerà.

Fedez paura morire: parla di sé per necessità o per la visibilità?

Fedez paura morire: il rapper trentatreenne, conosciuto per essere uno degli artisti più in vista dello scenario musicale e marito della più influente imprenditrice virtuale, potrebbe aver deciso di mettere in pubblico i suoi segreti più profondi pure per i like, perché si parli di lui?!

Federico Tonioni, psichiatra, è intervenuto sul caso

Sul tema è intervenuto Federico Tonioni, esperto di dipendenze, e ha definito il gesto ammirevole. “Prima la malattia era uno stigma, si viveva con vergogna e la si nascondeva. Metterla nella piazza virtuale è l’antistigma e questo è un aspetto evolutivo positivo dei social. Capisco che può sembrare strano, ma cosa c’è di male nel condividere la paura o il dolore? Si ricevono parole di conforto anche da sconosciuti, si amplia la familiarità, si instaura una forma di contatto anche con personaggi famosi che ti fanno entrare nelle loro vite. È una rappresentazione mediata delle emozioni, online non si diventa rossi per il pudore, ma funziona in attesa di un abbraccio fisico di una persona cara che non sempre c’è”, queste le parole dell’esperto che ha giudicato positivamente l’ultima trovata del marito di Chiara Ferragni.

I personaggi pubblici hanno un confine labile tra vita pubblica e vita privata, per questo divengono protagonisti di riviste di gossip e finiscono sulla bocca di tutti, per episodi che – piacciano o no – dovrebbero rimanere segreti. Eppure certe volte, la voglia di vincere e il desiderio di umanizzarsi è più forte.