Comunali 2022, il dato del Viminale per le elezioni amministrative riguarda 818 comuni. L’affluenza è stata del 54,72% rispetto al dato precedente del 60,03%. Il dato sull’affluenza del Ministero dell’Interno non comprende i comuni di Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta (in queste ultime due regioni non erano previste elezioni). Sul fronte dei risultati, il centrodestra difende le sue roccaforti come Genova, Palermo e L’Aquila, tutte vincenti al primo turno.

Comunali 2022, il centrodestra difende le sue roccaforti

Le elezioni comunali al 2022 sorridono al centrodestra, che era chiamato a difendere 19 dei 26 capoluoghi di provincia o regione al voto e a riscattare la delusione per il referendum sulla giustizia. Al termine dello spoglio delle schede, 9 vengono confermate a stretto giro, a cui si aggiunge la conquista di Belluno. Il primo risultato arriva da Palermo, la città più discussa degli ultimi giorni, dove Roberto Lagalla ottiene la vittoria al primo turno grazie alla legge elettorale specifica della Sicilia. Il candidato ottiene una preferenza vicina al 48%, tuttavia la città rimane maglia nera per l’astensionismo: si sono recati alle urne solo due palermitani su cinque.

“Ringrazio gli elettori che hanno deciso di assegnarmi il ruolo di sindaco per il prossimo quinquennio. C’è però da segnalare la grande astensione, che lascia senza dubbio riflettere. Nei prossimi giorni inizieremo l’insediamento assieme alla coalizione e tutto il Consiglio comunale, di maggioranza e opposizione, per metterci al lavoro per la nostra città. Confido che il centrodestra mantenga la stessa sintesi e e la stessa ragionevolezza anche per le Regionali”

Doppia riconferma liberale in Liguria, dove Genova e La Spezia confermano i sindaci per il secondo mandato. Nel capoluogo della Lanterna Marco Bucci conserva il ruolo di primo cittadino grazie al 55% dei consensi, un valore identico a quello dell’astensionismo. La provincia delle Cinque Terre, invece, rimane in seno a Pierluigi Peracchini con il 53,5% delle preferenze.

Altre conferme al centro Italia arrivano da Pistoia e L’Aquila. Alessandro Tomasi ha conquistato al primo turno al vittoria alle amministrative 2022 con il 51,5% dei consensi e resterà alla guida dell’amministrazione comunale per altri 5 anni. Piuttosto netta l’affermazione di Pierluigi Biondi nel capoluogo marsicano, arrivando al 54,4%. Cambio al vertice invece a Rieti, dove il corso del centrodestra proseguirà con Daniele Sinibaldi (52,2%).

In Piemonte, Asti rinnova la leadership per un altro quadriennio a Maurizio Rasero, vincitore al primo turno con il 55,6% delle preferenze, ok anche Oristano con Massimiliano Sanna che ha trionfato con il 54,2% dei consensi. Caso particolare quello di Messina, dove Federico Basile, sponsorizzato dall’uscente Cateno De Luca, ha conquistato la poltrona in solitaria con il 46% dei voti.

Infine, strappata ai rivali la piazza di Belluno, con Oscar de Pellegrin che ha evitato il ballottaggio per 97 voti.

Ballottaggi equamente spartiti, in molte città esito scontato

Grande equilibrio tra le forze politiche nei 14 comuni dove si andrà al ballottaggio, anche se in molti casi si tratterà di una pura formalità. E’ il caso di Frosinone, dove il candidato di centrodestra Riccardo Mastrangeli si è fermato al 49,3%. Piazze a probabile matrice liberale anche Catanzaro (Valerio Fiorito, 43,8%) e Gorizia (Rodolfo Ziberna, 41%).

Vantaggi più risicati a Monza, con l’uscente Dario Allevi, e a Barletta, con Nino Cannito: la forbice è di 6-7 punti percentuali rispetto allo sfidante. Delusioni a Viterbo, dove il centrodestra rimane escluso dal ballottaggio tutto al femminile tra la civica Chiara Frontini (33%) e la democratica Alessandra Troncarelli (28%), così come a Como.

Spostandoci alle situazioni favorevoli al centrosinistra, le più tranquille sono a Parma, con Michele Guerra che doppia il candidato rivale, a Lucca, con Francesco Raspini, e a Cuneo, con Patrizia Manassero che stacca il 47% delle preferenze. Lo stesso Guerra ha commentato così i primi dati:

“Siamo molto soddisfatti dei dati che stanno emergendo anche se restiamo cauti in attesa dei numeri reali, ma questo successo dimostra che abbiamo lavorato molto bene e lo abbiamo fatto con una coalizione ampia che ha trovato il favore dei cittadini”

A Verona arriva invece un primo successo inaspettato, con Damiano Tommasi che partirà in vantaggio su Federico Sboarina. Decisiva in questo caso sarà l’affluenza del forzista Flavio Tosi, giunto terzo con un consenso vicino al 20%:

“Prima di festeggiare aspetto la chiusura dello spoglio. Se i risultati saranno confermati sarò certamente sorpreso in positivo, indipendentemente da chi sfiderò al ballottaggio. In caso di vittoria farò un giro in bici fino al Passo dello Stelvio”

Tre vittorie per la sinistra, Piacenza il comune più conteso

Sono in totale tre le vittorie al primo turno del centrosinistra, dove spicca lo scalpo di Lodi al centrodestra: si tratta di Taranto (Rinaldo Melucci al 60.6%), Lodi (Andrea Furegato, 54%) e Padova (Sergio Giordani, 58,6%).

Molte le situazioni in cui la coalizione democratica e progressista potrebbe vedersi intrappolata. A cominciare da Como, dove Barbara Minghetti è saldamente al comando tuttavia bisognerà capire dove andranno i voti del centrodestra, rimasto escluso per una manciata di voti.

Piacenza e Alessandria sono invece risultate le due città più combattute. In entrambi i casi il centrosinistra è avanti di due punti percentuali, con il comune piemontese che può contare sull’appoggio degli alleati civici.