Amnesty accusa la Russia di crimini di guerra in Ucraina, affermando che gli attacchi a Kharkiv, molti dei quali utilizzano bombe a grappolo vietate, hanno ucciso centinaia di civili.
Amnesty accusa la Russia: attacchi contro la popolazione civile
Il gruppo per i diritti umani in un rapporto sulla seconda città più grande dell’Ucraina, scrive:
I ripetuti bombardamenti dei quartieri residenziali di Kharkiv sono attacchi indiscriminati che hanno ucciso e ferito centinaia di civili e, in quanto tali, costituiscono crimini di guerra. Questo è vero sia per gli attacchi effettuati con l’uso di munizioni a grappolo, sia per quelli condotti utilizzando altri tipi di razzi non guidati e proiettili di artiglieria non guidati.
Secondo Amnesty, l’uso continuato di tali armi esplosive imprecise in aree civili popolate (sapendo che stanno causando ripetutamente un gran numero di vittime civili) può anche equivalere a dirigere attacchi contro la popolazione civile.
Bombe e mine antiuomo
Amnesty ha affermato di aver scoperto prove a Kharkiv dell’uso ripetuto da parte delle forze russe di bombe a grappolo 9N210 e 9N235 e mine terrestri disperdibili, tutte vietate dalle convenzioni internazionali.
Le bombe a grappolo rilasciano dozzine di bombe o granate a mezz’aria, disperdendole indiscriminatamente su centinaia di metri quadrati (iarde). Le mine sparse combinano “Le peggiori caratteristiche possibili delle munizioni a grappolo e delle mine terrestri antiuomo”. I proiettili di artiglieria non guidati hanno un margine di errore di oltre 100 metri.
Il rapporto di Amnesty
Il rapporto, intitolato “Chiunque può morire in qualsiasi momento”, descrive in dettaglio come le forze russe hanno iniziato a prendere di mira le aree civili di Kharkiv il primo giorno dell’invasione, il 24 febbraio.
Amnesty ha indagato su 41 attacchi russi che hanno ucciso almeno 62 persone e ferito almeno 196. Ha parlato con 160 persone a Kharkiv per due settimane tra aprile e maggio, inclusi sopravvissuti, parenti delle vittime, testimoni e medici.
L’Ucraina afferma di aver avviato più di 12.000 indagini sui crimini di guerra dall’inizio della guerra.