Le reazioni dei vari esponenti politici, dopo il grande flop del referendum 2022 non si sono fatte attendere.
La reazione della Lega: Salvini e Calderoli
Matteo Salvini scrive in un tweet: “Grazie ai 10 milioni di italiani che hanno scelto di votare per cambiare la giustizia. È nostro dovere continuare a far sentire la loro voce”.
Inoltre, in una nota della Lega si legge:
La battaglia per cambiare la Giustizia non si ferma questa sera, ma anzi riparte con rinnovato slancio. Sarà il centrodestra (insieme ad amici coraggiosi come quelli del Partito Radicale) ad avere l’onere e l’onore, dopo aver vinto le prossime elezioni Politiche, di mettere mano al sistema.
Grazie a chi ha informato e partecipato, ai governatori schierati in prima linea insieme ad amministratori locali – di tutti i colori politici – e a molti parlamentari. Il tutto senza dimenticare donne e uomini di legge, associazioni culturali e intellettuali.
Calderoli parla invece di complotto:
Secondo me c’è stato un complotto perché questo quorum non potesse essere raggiunto. Su questo referendum la Lega ci ha messo la faccia, rivendichiamo quello che abbiamo fatto, lo faccio con orgoglio. Devo comunque prendere atto che i «sì» sono largamente prevalenti anche nei due quesiti più ostici, superano il 50%, e in alcuni quesiti si è sfiorato il 70%. Mi spiace che non abbiamo raggiunto il quorum. Ringrazio quelli che – in base a una valutazione – sono i dieci milioni cittadini che hanno partecipato al voto.
PD: respinta strumentalizzazione propagandistica
Anna Rossomando, responsabile Giustizia del Partito democratico ha dichiarato:
Possiamo dire con certezza che i cittadini hanno scelto le riforme e hanno respinto al strumentalizzazione propagandistica di chi ha promosso il referendum
Secondo Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera i referendum sulla giustizia sono stati bocciati dagli elettori. Soprattutto da quelli dei partiti che li hanno promossi:
Una così bassa affluenza, nonostante l’abbinamento col voto per i comuni, prova la complessità dei quesiti e l’uso strumentale dell’istituto referendario. Ora avanti in Parlamento per completare la riforma della giustizia che i cittadini attendono e che la Lega ha bloccato irresponsabilmente.
Movimento 5 stelle: il referendum deve essere uno strumento per la democrazia
Giuseppe Brescia (M5S), presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, ha dichiarato:
A prescindere dal merito dei quesiti di oggi e di fronte al referendum col peggior tasso di affluenza della storia della Repubblica, un fatto è certo. Se si vuole vera democrazia, lo strumento del referendum va riformato introducendo il referendum propositivo e modificando il quorum. Il 12 giugno di 11 anni fa gli italiani votarono per quattro quesiti referendari che ci videro protagonisti nelle piazze. Sono stati gli ultimi referendum abrogativi a raggiungere il quorum, gli ultimi referendum nati per iniziativa popolare. Da lì in poi il referendum abrogativo è morto. Nell’interesse dei cittadini che si mobilitano raccogliendo le firme, dobbiamo innovare i referendum sbloccando la riforma già approvata nel 2019 alla Camera e ferma da troppo tempo al Senato.