Omicron ba5
La BA5 è una sotto variante del virus Omicron, che sta circolando in forma prevalente in gran parte del mondo. Ha un indice di contagiosità molto vicino a quello del morbillo che è il virus più trasmissibile: un individuo infetto ne può infettare altri 15-18., caratteristica principalmente legata alla capacità di evadere la risposta immunitaria. I dati dell’istituto superiore di sanità dimostrano che il 7% degli italiani che ha contratto la sotto variante BA1 quando era prevalente si possono infettare una seconda volta. Non c’è evidenza invece di maggiore gravità della malattia.
Ciccozzi: “Casi aumenteranno, ma non mortalità”
Sul tema Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus biomedico di Roma, è intervenuto nel corso della trasmissione “Rotocalco 264”, condotta da Roberta Feliziani su Cusano Italia Tv. “L’aumento dei casi in Italia è dovuto sicuramente ad Omicron 5 -ha affermato Ciccozzi-. Noi facciamo delle istantanee dello stato di prevalenza della sotto variante nel momento in cui la vediamo e siamo sempre in ritardo di 10 giorni, quindi diciamo che se noi pensiamo di andare a replicare ciò che è successo in Portogallo, noi dovremmo aspettarci un aumento dei casi nelle prossime 2-3 settimane e poi la solita stabilizzazione e discesa. Probabilmente vedremo questo. In più abbiamo restrizioni che sono state allentate, almeno nei mezzi pubblici dovremmo pensare di mettere ancora la mascherina al di là dell’obbligo. Le persone che hanno preso Omicron 1 possono reinfettarsi con Omicron 5. Il vaccino basato su Omicron sarà pronto ad ottobre, poi vedremo a chi sarà necessario somministrarlo in base ai dati di settembre. In Portogallo le ospedalizzazioni sono leggermente aumentate, ma non le terapie intensive, non c’è una mortalità in aumento“.
Cartabellotta: “Non vedo particolari problemi”
Anche Nino Cartabelotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus. “Quello che sappiamo oggi è che ha una maggiore trasmissibilità del 15% rispetto a omicron 2 e ha un’elusività della risposta immunitaria -ha affermato Cartabellotta-. Eventuali problematiche di sovraccarico ospedaliero però si potrebbero verificare solo se i casi dovessero aumentare enormemente. Al momento 1 su mille va in ospedale. La variante dunque è molto meno grave, però qualche precauzione bisognerà continuarla a mantenere”.