Papa Francesco concentra l’attenzione sulla guerra in Ucraina, una realtà che è entrata nella nostra quotidianità e, come teme il Pontefice, rischia di essere dimenticata. Nei saluti dopo l’Angelus il Santo Padre rinnova la preghiera per aiutare la popolazione ucraina – martoriata dal conflitto – e si scaglia contro il lavoro minorile, piaga di questa società.
Papa Francesco sull’Ucraina: “Non abituiamoci a questa tragica realtà, lottiamo per la pace”
Nei saluti dopo l’Angelus Papa Francesco lancia, ancora una volta, l’appello a pregare e lottare per la pace in Ucraina, nazione martoriata dalla guerra. Secondo il Santo Padre, infatti, non bisogna abituarsi a questa realtà ma continuare a tener viva l’attenzione per continuare a lavorare a una soluzione pacifica del conflitto:
“È sempre vivo nel mio cuore il pensiero per la popolazione ucraina, afflitta dalla guerra. Il tempo che passa non raffreddi il nostro dolore e la nostra preoccupazione per quella gente martoriata. Per favore, non abituiamoci a questa tragica realtà! Abbiamola sempre nel cuore. Preghiamo e lottiamo per la pace”
Dopo l’ennesimo appello di pace il Pontefice si è scusato con le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan, visto che il suo viaggio è stato rimandato per i problemi di salute che lo affliggono da più di un mese:
“Con grande dispiacere, visti i miei problemi alla gamba, ho dovuto rinviare la mia visita nei vostri Paesi programmata per i primi giorni di luglio. Provo davvero un grande rammarico per aver dovuto rinviare questo viaggio a cui tengo moltissimo. Vi chiedo scusa per questo. Preghiamo insieme perché con l’aiuto di Dio e delle cure mediche io possa venire da voi al più presto. Siamo fiduciosi“
Giornata mondiale contro il lavoro minorile, il messaggio del Pontefice
In questa domenica Papa Francesco non si è soffermato solo sulla guerra ma, visto che oggi è la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, ha parlato di questa piaga che affligge la nostra società:
“Impegniamoci tutti per eliminare questa piaga perché nessun bambino o bambina sia privato dei suoi diritti fondamentali e costretto o costretta a lavorare. Quella dei minori sfruttati per il lavoro è una realtà drammatica che ci interpella tutti”
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