Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia un messaggio di grande impatto in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento minorile. Partendo dai dati pubblicati dall’Unicef e dall’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il capo dello Stato richiama all’azione concreta per contrastare un fenomeno definito “sconcertante”:

“Trovo sconcertante pensare che le bambine e i bambini coinvolti nel lavoro minorile siano più di 160 milioni e che la pandemia abbia esposto a questa piaga quasi 9 milioni di bambini in più”.

Mattarella sullo sfruttamento minorile: “Piaga odiosa, dobbiamo proteggere l’infanzia dei giovani”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affronta di petto in una lunga lettera il tema dello sfruttamento minorile in occasione della XX Giornata mondiale:

“Il richiamo della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile deriva dall’aumento del fenomeno per la prima volta in vent’anni. La maggior fragilità dei più giovani li espone a simili avversità, a subire le conseguenze di una simile piaga odiosa che va contrastata garantendo adeguata protezione sociale”

“Anche in Italia fronteggiamo un alto tasso di dispersione scolastica, senza consentire le medesime opportunità lavorative ai ragazzi e di conseguenza aumentando il rischio sociale di devianza. Dobbiamo fare di più, come comunità, come singoli, come istituzioni, per restituire il sorriso a tutti quei bambini e quelle bambine obbligati a rinunciare troppo presto alla loro infanzia”

Il report certifica l’aumento durante la pandemia

Il report sul lavoro minorile 2022, stilato dalla collaborazione tra Unicef, ILO e “Terre des Hommes” dipinge un quadro drammatico aggravato dal biennio pandemico. Per la prima volta dal 2002 si registra un rialzo, pari a 9 milioni di unità, che porta così il dato complessivo a 160 milioni di bambini e bambine vittime di sfruttamento.

Ciò che più allarma è che la fascia d’età più rappresentativa è quella 5-11 anni, molti dei quali operanti nei cosiddetti “lavori pericolosi” ossia che mettono a rischio la salute e lo sviluppo psico-fisico: tipici esempi sono l’agricoltura e il lavoro in miniera. Specie in quest’ultimo caso, i bambini sono considerati forza-lavoro essenziale per l’estrazione dei metalli preziosi a causa delle loro mani minute.

Il fenomeno è particolarmente diffuso nell’Africa centro-meridionale, dove il fenomeno dello sfruttamento è legato all’instabilità politica e alla scarsa formazione scolastica. In questi casi, l’arrivo del Covid ha facilitato moltissimo la diffusione della dispersione scolastica, non potendo essere garantita in alcun modo la didattica a distanza.