Un serpentone arcobaleno ha inondato le vie della Capitale per il Roma Pride. Un lungo corteo, da piazza della Repubblica a piazza Madonna di Loreto ha rianimato le strade della Città Eterna dopo due anni di stop a causa della pandemia e che con la parata di oggi ha visto il suo atto finale.

Elodie, la madrina del Roma Pride

Sul carro del Roma Pride arrivato al Colosseo la madrina, Elodie, ha cantato il suo singolo “Bagno a mezzanotte”. Roma, 11 giugno 2022. ANSA/TERESA CILIBERTO

Secondo dati della polizia sarebbero stati 25.000 i partecipanti alla manifestazione (gli organizzatori parlano invece di circa 900mila persone), con in testa la madrina dell’evento, la cantante Elodie. Accanto a lei, ci sono il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e i minisindaci della capitale. Molti altri invece i volti di persone note, mischiati insieme ai tanti cittadini comuni, accorsi per condividere un tratto di strada o semplicemente scattare una foto. Per il sindaco Gualtieri però il significato pride va oltre la sfilata:

Roma vuol tornare a essere in prima fila come capitale europea e mondiale dei diritti. Credo che sia una cosa doverosa per un sindaco essere qui perché i diritti di ciascuno siano assicurati da ogni forma di discriminazione. Questa è una battaglia non solo per la comunità LGBT ma per tutti i romani e le romane”.

Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti invece sottolinea come il pride sia una vera esplosione di vita positiva:

Il Pride è soprattutto un’esplosione di vita, di voglia di rapporto con gli altri. Non può che far bene a tutte e a tutti, anche a chi non è venuto. Il diritto alla differenza e all’essere se stessi è un sentimento positivo. Non è un caso che dopo anni in cui siamo stati lontani gli uni dagli altri c’è la voglia di stare insieme su valori e sentimenti positivi. Viva il pride”.

Fare rumore per dire “basta ai giochi sulla nostra vita”

L’omaggio a Raffaella Carrà, spentasi il 5 luglio 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Già dallo slogan scelto, l’omaggio è a Raffaella Carrà, spentasi lo scorso anno. Ma fare rumore è importante, come conferma il portavoce del Roma Pride Mario Colamarino:

“Dopo due anni di pandemia siamo ancora in strada a dire che ci siamo ancora e gli spazi che ci sono stati negati ce li riprenderemo con la nostra ribellione. Oggi siamo in piazza a dire basta ai giochi sulla nostra vita, vergogna a quegli applausi che abbiamo sentito in Senato quando hanno affondato la legge contro l’omofobia. È incredibile quanto rumore siamo riusciti a fare oggi”.